Uccisa perché aveva tradito. E’ questa la giustificazione data da Yordan Koled, 45enne bulgaro, all’efferato delitto, da lui stesso compiuto, nella notte tra venerdì e sabato in un casolare di località Cerrina a Castel Nuovo Cilento. Una casa di campagna a pochi metri di distanza dal ciglio della Cilentana e, dal versante opposto, dal torrente Badolato, dove l’operaio bulgaro viveva con il figlio appena maggiorenne e la moglie 47enne, Violeta Ganeva. Per gli inquirenti, fin dal rinvenimento del cadavere, la dinamica dei fatti era abbastanza chiara, ma il cerchio si è chiuso nel tardo pomeriggio quando, intorno alle 18, il marito ha confessato. A far scattare le indagini era stato sabato mattina poco dopo le otto il conducente di un pullman di linea; l’autista, infatti, subito dopo aver intravisto il corpo tra alcuni cespugli ha allertato le forze dell’ordine. I militari, giunti sul posto niente altro hanno potuto se non constatare l’avvenuto decesso. Di li l’avvio delle indagini. Dalla primissima ipotesi di investimento accidentale le attenzioni si sono via via concentrate sempre più su contorni criminosi e difatti i sospetti hanno trovato conferma quando il marito ha iniziato ad avere i primi tentennamenti sulla ricostruzione delle ultime ore di vita della consorte. Le prime esitazioni sono arrivate quando gli inquirenti gli hanno chiesto come si fosse procurato le diverse ferite sul corpo ed in particolare una vistosa tumefazione ad una mano chiari segni di una avvenuta colluttazione. Dopo qualche ora l’operaio ha confessato, riconducendo l’omicidio a motivi passionali. La coppia dopo aver trascorso la serata in compagnia di amici aveva fatto rientro nel casolare; giunti nell’abitazione, però, era iniziata la discussione. L’uomo accecato dalla gelosia, avrebbe prima malmenato la donna con calci e pugni e poi l’avrebbe finita colpendola con una pesante sedia in legno. A quel punto, secondo la ricostruzione, il 45enne sarebbe andato a dormire, solo in un secondo momento, alzatosi dal letto, avrebbe prelevato il corpo ormai senza vita di Violeta Ganeva e caricatolo su una carriola lo avrebbe occultato tra la vegetazione. Poi il rientro a casa, il tentativo di cancellare le tracce di sangue e la ripresa del sonno fino al mattino quando poi è andato normalmente al lavoro a Pioppi, dove è rimasto fino a quando non sono andati a prelevarlo i carabinieri. Da sabato sera il marito assassino è stato associato alla casa circondariale di Vallo della Lucania.
Roberta Cosentino