Benvenuti nel Covo 167. Poche parole scritte con uno spray su una delle pareti del casolare che era divenuto luogo di incontro di spacciatori e assuntori di sostanze stupefacenti. Una centrale per la preparazione e la vendita al dettaglio di droghe situata tra le campagne periferiche di Padula, in località Fiumicello, in prossimità dell’autostrada. Un laboratorio fuorilegge che gli uomini del Comandante Acquaviva tenevano sotto controllo da tempo. Nella notte di sabato e domenicascorsi hanno fatto irruzione al suo interno cogliendo in flagranza di reato due giovani del posto di 18 e 20 anni, uno incensurato l’altro già noto alle forze dell’ordine. Per entrambi sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre il fabbricato è stato sottoposto a sequestro. Nel corso della perquisizione i Carabinieri hanno rinvenuto 140 grammi di stupefacente, tra hashish e marijuana già suddivisa in dosi, un bilancino elettronico di precisione, un apparecchio per miscelare le droghe, 400 bustine di cellophane per il confezionamento singolo della sostanza, alcuni vassoi in acciaio per il taglio e 18 bustine di ketoprofene. Un vero e proprio laboratorio per la preparazione di dosi di sostanze stupefacenti da piazzare sul mercato locale ma anche luogo di incontro per serate a base di polvere bianca. La struttura era stata arredata alla meno peggio per poterci trascorrere anche diverse ore e in compagnia di persone unite dal desiderio di drogarsi. L’indagine in corso dovrà servire a capire chi c’è dietro quel laboratorio e supermercato di sostanze stupefacenti e come era organizzata la rete per la vendita al dettaglio, il ruolo dei due arrestati e gli altri eventuali responsabili. Un’ altra operazione che testimonia l’assenza di politiche a sostegno dei giovani del Vallo di Diano. Sono sempre di più quelli che finiscono agli arresti per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti, come è accaduto sabato notte ai due giovani di Padula scoperti nel casolare trasformato in una fabbrica della droga .
Antonietta Nicodemo