Una sagoma inconfondibile, quella di Lucio Dalla, con bastone e cappello. E’ questa l’effigie che campeggia sulla tomba del grande cantautore scomparso il 2 marzo 2012 in Svizzera durante un tour e inumato proprio in questi giorni nell’area monumentale della Certosa di Bologna. A realizzare la scultura in bronzo, voluta dai familiari per immortalare, se pure ce ne fosse bisogno, il ricordo di Dalla, l’artista di Sala Consilina Antonello Paladino. E’ stato lui a dare forma all’idea di Stefano Cantaroni, amico intimo del cantautore, il quale ha voluto riprodurre la stessa immagine che campeggia sullo storico album “DallAmericaCaruso”, tratta da una foto che un altro amico, Luigi Ghirri, scattò a Dalla alle isole Tremiti. Il nome di Paladino è rimbalzato così su tutti i media nazionali. Trentaquattro anni, salese di nascita e formazione, è diventato bolognese d’adozione dopo la decisione di seguire i corsi di scultura su marmo e legno all’Accademia delle Belle Arti di Bologna dove si è diplomato nel 2006. Già però nel 2004 gli era stato conferito il “Premio Nazionale delle Arti” presso il Museo degli strumenti musicali a Roma. Diverse le mostre a cui ha preso parte, ma quelle che lo hanno fatto conoscere nella città di Dalla sono state la personale del 2009 presso la Galleria d’Arte Contemporanea Gnaccarini, e le due installazioni pubbliche esposte presso il cortile D’Onore di palazzo D’Accursio e la Cineteca di Bologna Lumière. Paladino, che tra i suoi esperimenti ha provato a scolpire anche la cioccolata, dimostrando un talento non da pochi, ha visto assurgere il suo nome alla ribalta dopo aver avuto l’onore di esternare il proprio estro sulla tomba di Lucio Dalla. Già in queste ore quella sagoma è stata presa d’assedio dai fan desiderosi di avere un luogo e un simbolo a cui poter rendere omaggio in ricordo di colui che ha saputo regalare sogni ed emozioni.
Daria Scarpitta