E’ stato chiesto il rinvio a giudizio per Gaia Sabato e Fabio Fiorillo, i due ex fidanzati originari di Battipaglia e residenti Eboli, proprietari dei due pitbull che il 21 aprile dello scorso anno azzannarono e uccisero il piccolo Francesco Pio D’Amaro, di soli 13 mesi. I due sono accusati di concorso in omicidio colposo e ritenuti responsabili per la tragedia, avvenuta a Eboli in via Santorre di Santarosa, a causa della loro negligenza nella custodia dei due cani, Pablo e Totò.
Secondo il capo d’imputazione, la colpa generica della Sabato e Fiorillo consiste in “negligenza ed imprudenza” in quanto avrebbero affidato i due pitbull a Paola Ferrentino, Giuseppe e Simone Santoro, rispettivamente la madre e gli zii del bambino, senza considerare la pericolosità dei due cani, che aggredirono mortalmente il piccolo Francesco Pio causandogli gravissime lesioni, tra cui un trauma cranio-encefalico con fratture multiple e gravi danni interni. La Procura ha inoltre evidenziato che la pericolosità di Pablo e Totò era già nota: un mese prima della tragedia, infatti, i due molossi avrebbero azzannato, uccidendolo, un altro cane, loro genitore.
Nei prossimi giorni, dunque, al termine dell’udienza preliminare, sarà il giudice a decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio per Sabato e Fiorillo, mentre le parti offese, vale a dire il padre e la madre del bambino, potranno decidere di costituirsi parte civile nel procedimento.