Dopo cinque anni i tifosi dell’Ebolitana sono costretti a vivere un nuovo fallimento della loro squadra che solo l’estate scorsa dopo aver vinto il campionato di Eccellenza si apprestava a vivere una nuova esperienza in serie D purtroppo conclusa con una amara retrocessione che ha riportato il club ai nastri di partenza. Ed in molti hanno pensato che si potesse ricominciare dall’eccellenza, ma la situazione rapidamente è precipitata dopo l’uscita di scena dei dirigenti e la successiva consegna del titolo nelle mano al sindaco Cariello, il quale ha cercato inutilmente di coinvolgere imprenditori del posto per salvare il titolo. Constatata l’assenza di risposte ecco l’amara realtà rappresentata dalla mancata iscrizione al massimo campionato regionale che di fatto sancisce la scomparsa dell’Ebolitana dal panorama calcistico.L’unica chance per evitare che Eboli possa rimanere un anno senza calcio è ripartire dal basso rilevando magari un titolo di un campionato di prima categoria. Intanto, un’altra squadra in bilico, l’Agropoli, ieri ha accolto l’addio ufficiale di patron Domenico Cerruti. In conferenza stampa l’ormai ex presidente ha nuovamente espresso l’amore per i delfini e l’impegno in prima persona a non lasciare la città senza calcio, ma ponendo comunque fine alla lunga dirigenza e ringraziando tutti per gli otto anni trascorsi . “Il mio progetto – ha affermato – finisce qui ma con l’auspicio che subentrino persone interessate a portare avanti la mission calcistica e societaria. Siamo disponibili, insieme a Maurizio Puglisi, ma non vogliamo essere i protagonisti, bensì dare un supporto. In tanti mi stanno contattando anche dalla Sicilia e dalla Campania, ma non consegnerò il titolo in mano a chiunque. Voglio garanzie». «L’Amministrazione comunale, retta dal sindaco Adamo Coppola – ha precisato – si è già resa disponibile per non far morire la società. Ma mi aspetto l’impegno di tutti per far rinascere questa squadra, la porta è aperta… ». L’addio è dunque combatutto e aperto alla collaborazione ma è pur sempre un addio “«Otto anni – ha concluso Cerruti – rappresentano il percorso più longevo per un presidente di una società di serie D. Ci ho messo non solo il cuore, ma non posso giocare al massacro con me stesso se il progetto non si condivide con altri. Vorrei nuovamente un risveglio della passione per questi colori, sarò io il primo a darvi una mano.” Che il problema fosse l’assenza di supporto e le dimissioni fossero intervenute dopo l’addio di Puglisi era chiaro. Ora pare sempre più che Cerruti non sia del tutto convinto della sua decisione. Stamane ha avuto luogo pare un incontro con Francesco Magna alla presenza anche dell’ex sindaco Franco Alfieri che aveva promosso l’era Cerruti. Si potrebbe ripartire da questo due, dunque, cancellando le incomprensioni del passato.