La Caritas diocesana di Teggiano-Policastro è nuovamente in prima linea per l’accoglienza dei migranti. All’alba di oggi sono giunti a Padula a bordo di 5 pullman 239 extracomunitari, provenienti da Porto Empedocle (Agrigento). Sono i profughi tratti in salvo dall’operazione “Mare Nostrum”. Proprio due giorni fa, circa mille migranti furono recuperati al largo di Lampedusa dalle navi della Marina militare e dalla Guardia costiera. E’ stata solo l’ultima operazione di salvataggio da quando il Governo italiano ha messo in piedi le azioni militari ed umanitarie in risposta ai barconi carichi di profughi in costante arrivo sulle coste italiane. Anche la domanda di interventi di accoglienza è aumentata e ha coinvolto, attraverso i canali della Prefettura di Salerno, la Caritas di Teggiano-Policastro. I migranti arrivati provengono dal Mali, dalla Guinea, dal Gambia, dalla Nigeria e dal Senegal. Sono tutti giovani, forze fresche di 18-20 anni in cerca di speranza fuori dalle loro terre devastate e dunque tutti richiedenti asilo politico. Stamane attendevano l’arrivo degli agenti dell’Ufficio stranieri della Questura per l’identificazione e il rilascio del permesso a rimanere in Italia, poi verranno divisi tra le strutture di accoglienza a Palinuro, Roscigno, Montesano sulla Marcellana, Padula e Eboli. Ad aiutare i nuovi arrivati alcuni extracomunitari della precedente ondata d’0mergenza che pure trovarono accoglienza a Padula e che oggi, essendosi inseriti nel tessuto lavorativo valdianese, sono tornati per stare vicino a chi sta vivendo la loro stessa esperienza facendo da interpreti, aiuntadoli ad orientarsi nella nova realtà italiana. Non è infatti la rpima volta che i centri della Caritas locali ospitano degli stranieri. Centinaia quelli che si sono succeduti negli ultimi anni anche sul comprensorio locale. Il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Mons. Antonio De Luca, è intervenuto sulla questione, placando eventuali polemiche sul nascere permeando i nuovi arrivi di un significato religioso . “ Questa emergenza- ha detto – ci dà la possibilità di esprimere il gesto cristiano dell’accoglienza ed è un’occasione per offrire solidarietà”.
Daria Scarpitta