C’è un pizzico di Cilento e di Golfo di Policastro nella sentenza sul processo Mediaset che ha tenuto ieri incollati ai teleschermi tantissimi spettatori. A pronunciare il verdetto di condanna nei confronti di Berlusconi, entrando così ancora di più nella storia, è stato il Giudice di Cassazione Antonio Esposito, il cui nome era già noto ai cilentani. Nato a sarno nel 1940, fratello del fino ad ora più noto Vitaliano, procuratore generale della Cassazione dal 2008 al 2012, anno del suo pensionamento, Antonio Esposito fu pretore a Sapri negli anni 70-80, e poi GIP presso il Tribunale di Sala Consilina. Assieme al fratello ha spesso trascorso le vacanze estive ad Agropoli dove possiedono una casa e dove Vitaliano ha ricevuto la cittadinanza onoraria. In Cassazione dal 1985, Antonio Esposito presiede la seconda sezione Penale, la sezione estiva, della Corte , cosa che lo ha portato a leggere il dispositivo di questo processo a Berlusconi così atteso e pieno di polemiche, finendo proprio al termine della sua carriera per ottenere le luci della ribalta, lui che pure, come magistrato, aveva sempre visto riconosciuti i propri meriti nel suo ambiente. Il Csm parlò di lui come di un giudice dal “profilo professionale di rilevante spessore per doti di capacità, valore ed impegno professionale con un’elevata e apprfondita preparazione generale e specifica nel settore penale.” Antonio Esposito, orgoglio cilentano, è passato così dai piccoli grandi casi della vita di rpovincia tipica del Golfo di Policastro a processi sempre più importanti, tra cui quello in cui condannò l’ ex presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro per collusioni con la mafia. Allora gli riconobbe di aver accettato la sentenza con rispetto in tempi in cui la magistratura viene continuamente attaccata. Ora il rpocesso Mediaset e quel pizzico di suspence generata nel momento in cui nel leggere il dispositivo ha parlato di annullamento, facendo pensare che per Berlusconi fosse tutto da rifare, mentre poi si trattava solo della parte relativa all’interdizione. Il nome di Esposito dalle 19.40 di ieri è risuonato come un tam tam da un media all’altro, permettendogli così di chiudere con la gloria meritata i lunghi anni dedicati alla magistratura.
Daria Scarpitta