È ufficiale. L’avvocato di Sala Consilina, Franco Di Paola, è uno dei difensori di Marco Cappato, l’esponente dei Radicali e tesoriere della associazione “Luca Coscioni” indagato per aiuto al suicidio nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano avviata dopo la morte di Dj Fabo. La prima uscita di Di Paola come avvocato in questo procedimento giudiziario molto seguito e discusso, che ha riaperto il dibattito sull’eutanasia in Italia, ha avuto luogo proprio oggi , giorno in cui è previsto il primo interrogatorio di Cappato. L’esponente dei Radicali verrà ascoltato dal pm Tiziana Siciliano, coordinatore dell’inchiesta e del pool “Ambiente, salute e lavoro”. Assieme a Di Paola nel ruolo di difensore anche il legale Massimo Rossi del foro di Milano. L’avvocato di Sala Consilina, da tempo sostenitore del riconoscimento legale dell’eutanasia, è vicino all’associazione Coscioni ed è legato da amicizia a Cappato. Del suo coinvolgimento nel procedimento giudiziario girava voce sin da dopo la morte di Dj Fabo ma non vi era ancora l’incarico ufficiale.
Fabiano Antoniani, milanese, 39 anni, ex broker, assicuratore e poi dj di successo, “da ragazzo molto vivace e un po’ ribelle”, era rimasto cieco e tetraplegico dal 2014, quando fu vittima di un terribile incidente stradale. Il 27 febbraio scorso morì presso una clinica svizzera specializzata in eutanasia, dopo aver avuto accesso ad un percorso di suicidio assistito. Ad accompagnarlo era stato proprio Marco Cappato, che si era esposto ad un rischio personale dal punto di vista giudiziario per esaudire l’ultimo desiderio di Dj Fabo. “Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo.” Così Cappato aveva annunciato la morte di Antoniani sui social. Qualche giorno dopo si era recato dai carabinieri di Milano per autodenunciarsi e subito era stato aperto un fascicolo a suo carico. Cappato è indagato per l’ipotesi di reato di aiuto al suicidio contestata a “chiunque aiuta o determina altri al suicidio ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione”. Un’ipotesi che prevede fino a 12 anni di carcere. Cappato non ha fatto mistero che la sua intenzione è quella di chiedere, attraverso il processo, una modifica della legislazione italiana sul fine vita. Il fatto che la sua difesa sia stata assunta anche da un avvocato di Sala Cosilina accende il dibattito anche sul territorio. E proprio il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Lagonegro Gherardo Cappelli fa sapere che ha già chiesto a Di Paola di organizzare un convegno sul tema proprio nel comprensorio.
DARIA SCARPITTA