E’ stata abbracciata dalla sua comunità d’origine , quella di Solofra, Maria Rosa Troisi, la mamma 37enne uccisa a Battipaglia dal marito Marco Aiello. Il suo ultimo viaggio si è compiuto infatti in territorio irpino. Prima la camera ardente nella Chiesa di San Rocco nel centro storico dove hanno avuto accesso, a bara sigillata, anche i due figli di Maria Rosa, una femminuccia di 9 anni e un maschietto di 6, che sanno solo che la mamma non c’è più ma non conoscono le reali modalità con cui è avvenuta la sua morte. Per lei hanno lasciato un foglio bianco con una poesia, poi sono stati riaccompagnati a Battipaglia dai nonni paterni con cui abitano. Il feretro ha dunque raggiunto alle 16.30 la Collegiata di San Michele Arcangelo per le esequie. Non c’era nessuno della famiglia Aiello, presenti invece i due fratelli di Maria Rosa, unici parenti in vita arrivati dall’Inghilterra dove vivono. A stringersi, attoniti e addolorati, attorno alla bara la comunità irpina dove Maria Rosa è cresciuta, anche se da tempo l’aveva persa di vista, il sindaco di Solofra Nicola Moretti, gli amici che hanno deposto dei fiori sul feretro. A Battipaglia invece la sindaca Francese in concomitanza con i funerali ha ordinato bandiere a mezz’asta al Comune in segno di lutto. Intanto le indagini proseguono. E’ stato dato incarico all’ingegnere informatico Luigi Scocozza per una perizia sui tre cellulari rinvenuti nell’abitazione della coppia alla ricerca di messaggi e video che possano spiegare lo sfondo su cui è avvenuto l’uxoricidio. Una coppia in crisi dove la gelosia aveva preso il sopravvento e i litigi erano ormai quotidiani.Tra 50 giorni il deposito della perizia. Dalle risultanze dell’autospia si attende anche la risposta circa un presunto principio di gravidanza segnalato da un teste e che deve trovare riscontro ora dalle analisi.
Daria Scarpitta