Torna a far sentire la propria voce il Comitato Pro Ferrovia impegnato nella riattivazione della Sicignano-Lagonegro. L’occasione è data dall’iniziativa del neo-sindaco di Fermignano in provincia di Pesaro-Urbino che, per perorare la causa di un’altra tratta sospesa dal 1987 e addirittura in via di dismissione, la Fano-Urbino, ha installato le controrotaie nella nuova rotatoria allestita per migliorare la viabilità, passando proprio sulla tratta. “ Perché a Fermignano il Sindaco si attiva mentre a Polla il passaggio a livello resta asfaltato?” è la domanda che si pongono i membri del comitato. Ecco perché si sono rivolti direttamente al primo cittadino pollese Rocco Giuliano con un nuovo appello: “ Chiediamo che ripristini la legalità, – dicono- che rispetti gli accordi dell’articolo tecnico e dia un segnale forte pro riattivazione come è avvenuto a Fermignano”. Per il Comitato, al di là della volontà o meno di riaprire la tratta, il problema è proprio il rispetto delle leggi “: Non è legale-dicono – asfaltare il passaggio a livello di una linea non dismessa. La convenzione tra il Comune di Polla e la Ferservizi prevede , per favorire la viabilità, la realizzazione di un salvagente spartitraffico per formare due arterie di transito, ognuna controllata da un passaggio a livello, il posizionamento di controrotaie e la realizzazione di cunicoli sotterranei per il futuro posizionamento dei cavi, il tutto senza alcun rischio per pedoni e ciclisti. Perché dunque si asfalta e non si rispetta la legge?” Il Comitato finisce per riesumare la teoria esposta dal giornalista Caporale su Il Fatto quotidiano che denuncia le asfaltature per far posto ai bus e così facendo paventa una sorta di lobby delle autolinee che avrebbe avuto il suo peso sulla storia della Sicignano-Lagonegro.
Daria Scarpitta