“ Trenitalia avrebbe fatto bene a sopprimere la fermata a Vallo della Lucania e ad istituirla nella stazione di Pisciotta-Palinuro, anziché nello scalo recentemente denominato Centola-Palinuro-Camerota”. Il vice-presidente di Assoturismo di Vibonati, Arturo Rosa, interviene nel dibattito innescatosi dopo la notizia del ripristino del Frecciarossa per il Cilento, ed esprime le sue perplessità sulla decisione dell’azienda di far fermare il treno veloce anche a Centola, oltre ad Agropoli, Vallo e Sapri, i tre scali che furono serviti lo scorso anno. “ Non è ammissibile – spiega – che un Frecciarossa con una traccia oraria così lunga, circa 7 ore di percorrenza, si vada ad appesantire con un’ulteriore fermata nel Cilento, 4 in poco più di 100 km. Nemmeno un intercity – spiega l’imprenditore turistico – ferma in 4 stazioni tra Salerno e Sapri. Sarebbe stato più logico che Trenitalia, in risposta alla richiesta pervenuta dalla Regione, avesse stravolto tutto e optato per la soppressione della fermata di Vallo della Lucania a vantaggio di quella di Pisciotta-Palinuro , che si trova 10 minuti dopo. Vallo non è una meta turistica e serve poche località costiere. Mentre lo scalo di Pisciotta, oltre ad essere suggestivo, per la posizione che occupa consente di raggiungere agevolmente i paesi rivieraschi. La stazione di Centola, invece, è in una gola buia distante 10 km dal mare, tra l’altro si trova lungo un tratto di strada della Mingardina che più volte viene chiuso al traffico per frane” . Arturo Rosa può essere considerato il fautore del Frecciarossa nel Cilento. E’ lui che ha redatto il progetto “Sapri-stazione alta velocità dei Parchi del Sud”, il progetto che nel 2013 è iniziato a circolare sui tavoli istituzionali fino a consentire, con il supporto della politica, l’istituzione della corsa superveloce Milano-Sapri. Le sue perplessità sulle recenti scelte adottate da Trenitalia per l’alta velocità cilentana sono state condivise dalla testata on line Ferrovie.info. “ Bisogna fare attenzione a non esagerare nell’assecondare tutte le richieste che provengono dalla politica – si legge sul sito web – altrimenti si rischia di snaturare un servizio che è nato per soddisfare altre esigenze “.
Antonietta Nicodemo