Cambio alla Comunità Montana Gelbison Cervati. Dopo i risultati delle recenti elezioni amministrative si trasformano il quadro e gli equilibri politici anche all’ente montano guidato dal presidente Carmine Laurito. La prima conseguenza delle vittorie e sconfitte elettorali riguarda il Comune di Novi Velia. Qui l’ex sindaco spodestato e poi non ripresentatosi all’appuntamento con le urne Maria Ricchiuti , attuale consigliere regionale, deve lasciare il posto al suo ex braccio destro, poi divenuto avversario politico, il consigliere comunale Giovanni Guzzo, eletto nell’ultima tornata con la lista vincitrice guidata da Adriano De Vita. Nel consiglio di mercoledì scorso dell’ente montano è stato ratificato il passaggio che ha comportato anche un cambio degli equilibri politici. La Ricchiuti infatti, vicina a Cobellis, era sulle stesse posizioni del rappresentante del Comune di Vallo della Lucania presso l’ente, l’assessore Marcello Ametrano che ora si trova in minoranza. E i risultati di questa differenza di vedute con il resto del gruppo già si stanno facendo notare. Come ad esempio nell’approvazione del Paf, il piano di assestamento forestale per i Comuni di Vallo, Novi e Cannalonga, già bloccato circa un anno fa dalla Ricchiuti, perché secondo la consigliera non di competenza dell’ente montano ma dei singoli Comuni. L’ok al Piano per i tre Comuni era stato attribuito alla comunità montana per l’impossibilità di dividere chiaramente tra di essi la montagna oggetto del provvedimento. Una situazione venuta a cambiare nel 2005 quando la Regione ha individuato le aree appartenenti a ciascun Comune. La Ricchiuti , dunque, rivendicava ora la competenza comunale nel gestire il Piano e i relativi fondi, ritenendo che la Gelbison-Cervati stesse commettendo un abuso . Ora l’uscita di scena della Ricchiuti , rimescola le carte. Il documento già approvato da Cannalonga ora vede d’accordo anche Novi. Manca solo il placet di Vallo, con Ametrano tra i pochi rimasto a difendere la posizione. L’assessore è però stato categorico sulla questione. La linea di Cobellis e dei consiglieri a lui legati è di non approvare il Paf.
Daria Scarpitta