C’è atmosfera e poesia, c’è il sapore della notte di Natale nel presepe realizzato a Policastro nella cripta della Cattedrale dell’Assunta. Basta entrare in Chiesa per sentire le prime note di una melodia che fa da sottofondo alla Natività. E’ la musica celestiale venuta fuori dalla sovrapposizione sul pentagramma fra le stelle e i fiori del mantello della Vergine di Guadalupe. Una melodia che accompagna il visitatore nel buio ovattato della cripta dove tra le colonne storiche attraverso un gioco di luci e ombre lo sguardo viene catturato dalla Sacra Famiglia e dalle stelle luminose da sembrare tridimensionali che la sovrastano. Lo studio fatto sui chiaroscuri reca immagini suggestive perché finanche le casette sono state illuminate in maniera che tutto sembri un riflesso della luce della stella cometa. La scelta dei curatori del presepe è quella di puntare solo sulla natività perché i pastori sono le stesse persone che, accorrendo a vedere il presepe, rappresentano proprio coloro che un tempo andarono ad adorare il Salvatore. Il Bambinello è stato posto sulla nuda terra con un parallelismo alla semplicità della figura di San Francesco patrono di Policastro. Una terra che porta in sé devozione e speranza perché sono pietre e terriccio raccolte sul monte di Medjugorie . La spiegazione del Presepe è contenuta in un testo presente proprio all’ingresso della cripta. L’amore guida il mondo si legge ed è proprio l’amore il significato più profondo che promana da questa Natività essenziale perché necessità solo di adorazione, posta come un raggio di luce nel buio di montagne , casette di Betlemme e palme. E le stelle sono proprio dardi d’amore che illuminano cuore, occhi e anima portando il messaggio di Dio.
Daria Scarpitta