La procura della repubblica di Vallo della Lucania ha avviato un’inchiesta sulle eventuali responsabilità e le condizioni attuali del movimento franoso che ha causato l’interruzione della circolazione sulla strada provinciale 80 nel comune di Gioi Cilento nel tratto di collegamento con Salento. L’indagine è stata affidata ai carabinieri della locale stazione ed è stata sollecitata con esposto firmato dal sindaco Andrea Salati, stanco dei ritardi della provincia nei lavori di ripristino della strada franata. “ E’ stato necessario chiamare in causa la procura – afferma il primo cittadino – per avere tutela nella richiesta fatta dal comune alla Provincia per la via in questione. La stessa cosa faremo – aggiunge- per tutti gli altri interventi finora promessi e disattesi. Le strade che attraversano Gioi e le sue frazioni sono interessate da innumerevoli frane ed interruzioni che di fatto isolano la mia comunità”. Il sindaco spera che l’inchiesta giudiziaria possa servire ad accelerare i tempi per la messa in sicurezza della ormai disastrata rete viaria. Nel Golfo di Policastro invece si attendono da anni interventi seri sulla Sp 16 che collega Sapri con Torraca, Tortorella e Casaletto Spartano. Una via, anche questa, interessata da innumerevoli avallamenti e smottamenti. La recente frana ha causato la chiusura della strada isolando, così, le tre comunità collinari. La scorsa settimana i tecnici della Provincia accompagnati dall’ assessore ai Lavori Pubblici Attilio Pierro hanno tenuto un sopralluogo sul tratto crollato nel comune di Torraca, a poca distanza dal centro abitato saprese. Un’ispezione che ha portato alla redazione di un progetto che prevede l’allargamento della corsia a monte per consentite la riapertura a senso unico alternato. “ Il progetto prevede una spesa di 13 mila euro – afferma Pierro – che contiamo di recuperare da un fondo di riserva. Sarà approvato dalla giunta nella prossima seduta”. Intanto il territorio attende un progetto finanziato per la messa in sicurezza di tutta l’arteria, diventata ormai un pericolo per l’incolumità pubblica.
Antonietta Nicodemo