Il comune di Agropoli pensava di averla fatta franca e invece dopo 26 anni è stato condannato al risarcimento dei danni causati ad una cittadina. 316789 euro la somma che dovrà sborsare in favore della ricorrente dopo la pronunzia dei giudici del Tribunale di Vallo della Lucania. La vicenda ha avuto inizio nel 1987 quando la donna adì le vie legali per chiedere il risarcimento dei danni causati dalla vicinanza del depuratore comunale alla sua abitazione. Ma non è tutto, la donna si oppose anche alla messa a dimora, a ridosso della sua villetta, di alcuni alberi ad alto fusto. Una siepe a tutti gli effetti anche se diversa da quelle solitamente impiantate. Il comune si oppose alle eccependo che “ l’impianto era stato realizzato in una zona a vincolo speciale e che la barriera di alberi era stata realizzata allo scopo di ovviare a possibili immissioni al vicinato”. Tesi respinta in pieno, tanto che il comune di Agropoli è stato condannato al pagamento degli oltre 30mila euro in favore della residente il sui ricorso era partito il 27 marzo del 1987. Il sindaco Franco Alfieri a sentenza depositata è riuscito ad ottenere un accordo di transazione per 230mila euro. Il comune, inoltre potrà versare la somma in tre tranches, spalmando, l’importo su tre esercizi finanziari.
Roberta Cosentino