Tocca anche il Vallo di Diano, l’ inchiesta sulla morte di Provvidenza Grassi, la giovane siciliana scomparsa dalla sua abitazione di Messina il 10 luglio scorso e ritrovata cadavere, il 23 gennaio, sotto il viadotto autostradale di Bordonaro, in prossimità dello svincolo di Gazzi, nella città dello Stretto. Le cause della morte sono ancora avvolte dal mistero. Non si sa se la ragazza sia stata vittima di un incidente o se qualcuno abbia spinto l’auto giù dal cavalcavia … ma dalle indagini, su cui vige il massimo riserbo, sarebbero emersi aspetti inquietanti che coinvolgerebbero nel drammatico giallo anche la cittadina capofila del Vallo di Diano. Da alcune intercettazioni e testimonianze sarebbe, infatti, venuto fuori, che Provvidenza Grassi, sarebbe stata sequestrata e tenuta segregata a Sala Consilina. La giovane potrebbe essere stata oggetto di un sequestro e, in un secondo momento, vittima di un omicidio. Tra le testimonianza che avvalorerebbero questa tesi, c’è quella di una donna calabrese, che avrebbe riferito di aver incontrato la giovane siciliana a Villapiana Lido in provincia di Cosenza. L’avrebbe poi , a distanza di qualche giorno, contattata telefonicamente, ma al cellulare di Provvidenza Grassi avrebbe risposto un’latra donna asserendo di chiamarsi Giada. Disperata e in lacrime avrebbe confidato che sia lei che Provvidenza si trovavano a Sala Consilina , segregate e schiavizzate e che proprio in quell’istante due uomini di Catanzaro stavano somministrando una flebo a Provvidenza. Aspetti drammatici che saranno ora accertati dai reparti speciali dell’Arma. Solo dopo si potrà appurare come Sala Consilina sia potuta finire in tale vicenda.
Roberta Cosentino