Due disdette in due mesi. Il Golfo di Policastro sembra essere diventata una meta difficile da raggiungere per il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Nel novembre scorso era stato chiamato ad intervenire a Villammare ad un importante incontro sul grave fenomeno dell’erosione costiera. La sala era pronta per accoglierlo, ma lui per impegni istituzionali ha annullato la riunione pubblica. E quel giorno, il 24 novembre, rientrava nel periodo caldo della lotta popolare contro la soppressione del punto nascita dell’ospedale saprese. La sua disdetta suonò come un rifiuto a voler affrontare le contestazioni. Sabato prossimo doveva raggiungere Sapri per fare chiarezza sul piano ospedaliero e quindi sul futuro dell’Immacolata e dello stesso punto nascita . Anche questo appuntamento, annullato e rinviato. Un’altra occasione persa per un confronto costruttivo per l’ospedale del Golfo di Policastro. Confronti che sono fondamentali per un territorio che arranca su tutto. Il fenomeno dell’erosione costiera è una questione che la regione deve discutere seriamente con le istituzioni e gli operatori locali. Intere spiagge stanno scomparendo mandando in crisi il settore balneare, ormai unica risorsa economica. Stessa cosa la sanità. Non si può pensare di far fronte allo spopolamento senza un servizio sanitario che funzioni. E poi il trasporto. L’alta velocità può rappresentare una svolta per il Cilento se si inizia a lavorare per garantirla per un periodo più ampio e non solo nei week end d ‘estate e con tappe continue nelle stazioni cilentane, addirittura si sta pensando di allungare la lista degli scali a sud di Salerno in cui dovrebbe fermasi il convoglio che sarà eventualmente attivato per la prossima stagione. In questo momento De Luca sembra sfuggire dalle questioni sanitarie, però qualcuno dovrebbe fargli comprendere che ci sono problemi ancora più gravi che devono essere affrontati subito. Per evitare il tracollo economico territoriale, in questo caso sarebbe inutile anche un ospedale che funzioni, perché non avrà più nessuno di cui prendersi cura, in quanto tutti fuggiti altrove dove i servizi funzionano e le infrastrutture a supporto del sistema economico si realizzano.
Antonietta Nicodemo