Inchiesta Alfieri, associazione a delinquere. Regge l’accusa di associazione a delinquere per Cascone e Campanile.

Regge l’accusa di associazione a delinquere  nei confronti del consigliere della Regione Campania Luca Cascone e del capo staff di Alfieri Andrea Campanile. I Giudice del Riesame a cui i due  si erano rivolti proprio per contestare il reato hanno rigettato il ricorso. Cascone in un primo momento era stato raggiunto da avviso di garanzia per turbativa d’asta e Campanile  per turbata libertà degli incanti e corruzione. L’accusa di associazione a delinquere è arrivata poi in un secondo momento a dicembre , annunciata dallo stesso Cascone, in concomitanza con il sequestro dei telefonini . E proprio  per la misura relativa ai cellulari Cascone, assieme ad un altro indagato il tecnico comunale di Capaccio Giovanni Vito Bello, si era rivolto al Riesame per ottenerne il dissequestro. Anche qui c’era stato il rigetto del ricorso e il giudizio si è spostato in Cassazione. La Suprema Corte dovrà pronunciarsi a febbraio. Per ora dunque il consigliere regionale incassa due sconfitte al Riesame . Resta in piedi il quadro accusatorio nei suoi confronti che lo vede coinvolto nella più ampia inchiesta ruotante attorno a Franco Alfieri, accusato di aver condizionato degli appalti e favorito la ditta di famiglia. Lo stesso ha visto rigettato il ricorso al Riesame contro gli arresti, prima in carcere e poi ai domiciliari, e sarà ora la Cassazione a doversi pronunciare sulla misura a febbraio. Probabilmente solo all’esito di questo giudizio Alfieri potrebbe decidere in merito alle sue eventuali dimissioni oggi chieste a gran voce dalla Fondazione Angelo Vassallo con una petizione  lanciata  martedì  e che in 5 giorni ha superato già le 400 firme.