Accelera e si amplia l’inchiesta Alfieri. La Procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli, ha disposto un nuovo sequestro sui dispositivi informatici degli indagati nel secondo filone dell’inchiesta e ha contestato loro un altro reato, oltre la turbativa d’asta, quello dell’associazione a delinquere, aggiungendo inoltre un nuovo indagato, cioè proprio Franco Alfieri, che era rimasto fino ad ora sullo sfondo di questa seconda tranche. Pc e cellulari erano già stati sottoposti a sequestro all’atto della notifica degli avvisi di garanzia e già oggetto di una prima analisi, alla luce della quale, dopo anche il no del Riesame al dissequestro, si è deciso per la nuova requisizione e un ulteriore approfondimento su di essi. Al centro delle indagini ci sono sempre i gli appalti relativi alla Fondovalle Calore, all’Aversana e al sottopasso ferroviario di Capaccio Paestum. Gli accertamenti su pc e cellulari, secondo gli inquirenti, potrebbero da un lato evidenziare tutte le gare pubbliche che gli indagati hanno tentato di condizionare, e dall’altro chiarire i legami intercorrenti tra loro e il ruolo esercitato nell’esecuzione del programma criminoso. Già sarebbero emersi conversazioni e messaggi relativi alle gare tra gli indagati e perfino un gruppo whatsapp dove si discuteva degli appalti nel mirino della procura tra contatti riferibili al dirigente della Provincia di Salerno Lizio, al consigliere regionale Cascone, al capo staff di Alfieri Campanile e a funzionari dell’Acamir regionale. Secondo al Procura proprio Campanile, rappresentava il sospeso sindaco di Capaccio nella chat per poi riferirgli tutto.
Al centro dei nuovi provvedimenti e addebiti, oltre Alfieri e Campanile, il titolare della Cogea Aulisio, il dirigente della Provincia di Salerno Lizio, i tecnici comunali di Capaccio Federica Turi e Giovanni Vito Bello, (che stilò i progetti degli appalti in questione violando l’incompatibilità esistente tra dipendenti con mansioni dirigenziali e attività professionale privata) e il consigliere regionale Luca Cascone.