Proseguono le indagini nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la gestione dell’impianto di pubblica illuminazione a Capaccio Paestum e Battipaglia, che vede indagate 6 persone tra cui il Presidente della Provincia, Franco Alfieri.
La Procura di Salerno ha conferito l’incarico per le perizie tecniche su computer e cellulari sequestrati agli indagati al Professore della Federico II, Lorenzo Laurato, che dovrà consegnare la sua relazione entro trenta giorni. Fino ad allora, l’attività investigativa dei Finanzieri di Eboli e Salerno si concentrerà sul controllo della documentazione sequestrata tra i Comuni di Battipaglia e Capaccio Paestum, inerente non solo alla gara per la pubblica illuminazione, ma anche ad altri appalti su cui le Fiamme Gialle dovranno fare chiarezza.
Al momento, si procede per corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Per la Procura salernitana, il subappalto relativo alla gara vinta a Battipaglia, concesso dalla Dervit alla Alfieri Impianti, in cui tra i soci figurano parenti del Presidente – sindaco, sarebbe la base per assicurare l’aggiudica del medesimo appalto anche a Capaccio. Tra le ipotesi formulate dagli inquirenti, il subappalto dell’Alfieri Impianti a Battipaglia sarebbe dunque un “corrispettivo illecito” strumentalmente concesso dall’imprenditore Vittorio De Rosa della Dervit alla ditta della famiglia Alfieri per ottenere l’aggiudica dell’appalto a Capaccio Paestum.
Una sorta di moneta di scambio tra le due società, sulla cui regolarità la Guardia di Finanza è intenta a far luce.