A distanza di tempo dagli arresti scaturiti nell’ambito delle inchieste sulle strade fantasma e gli appalti truccati in provincia di Salerno, emergono i dettagli su come venivano pilotate le gare pubblicate dell’ente di Palazzo Sant’Agostino per l’affidamento di lavori. A raccontare i retroscena degli appalti è stato, nel suo lungo interrogatorio reso al pm Rosa Volpe, Giovanni Citarella, imprenditore ed ex patron della Nocerina Calcio, anche lui coinvolto nel maxi blitz partito da una denuncia del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso tre anni fa mentre faceva rientro a casa. Citarella nel ricostruire i fatti ha tirato in ballo, in più di una occasione, Luigi Di Sarli l’imprenditore di Teggiano anche lui arrestato insieme ad altri costruttori, funzionari della Provincia e della Banca della Campania. Citarella ha riferito al pubblico ministero titolare delle indagini di mandati clonati per intascare soldi pubblici. In particolare ha ricostruito episodi avvenuti tra il 2006 e il 2007. Di Sarli, secondo Citarella, utilizzando la Gestioni Impianti srl, incassava somme liquidate dalla provincia relative ad un atto aggiuntivo, ossia di lavori di completamento. per questo citarella ricevette 20 mila euro da di sarli in quanto la società utilizza un tempo era stat di sua proprietà. Citarella ha poi raccontato del sistema di spartizione che avenniva grazie alla complicità e compiacenza di un ragioniere della provincia e di un funzionario della banca. Secondo Citarella il bancario favoriva l’imprenditore valdianase tant’è che i mandati di pagamento venivano riscossi anche in contanti e anche senza la presenza dell’amministratore delle imprese. La percentuale della mazzzette secondo quante emerge dal racconto dell’ex patron della nocerina calcio variava di volta in volta, ma solitamente 5milaeuro andavano all’amico dipendente della banca, il 30% al ragioniere della provincia e il 70% restava a Di Sarla che poi provvedeva ad altre regalie. Racconti precisi, che avrebbero tirato in ballo anche alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine e della giustizia oltre che altri politici, ma su questo, al momento vige il massimo riserbo.
Roberta Cosentino