Franco Alfieri ha rassegnato le dimissioni da sindaco di Capaccio Paestum decadendo anche da presidente della Provincia di Salerno. Era il 3 ottobre 2024 quando veniva arrestato per la vicenda dei presunti appalti pilotati nel suo Comune. A distanza di oltre 4 mesi, dopo la decisione della Cassazione di lasciarlo ai domiciliari assieme agli altri 5 indagati, corroborando l’impianto accusatorio, ha deciso di rinunciare ai propri incarichi istituzionali. “È con immensa sofferenza e tristezza ma travolto dal senso di responsabilità – si legge nella nota protocollata stamane – che comunico le mie irrevocabili dimissioni. Con fiducia ho atteso la decisione della Cassazione, ma invano. Ho capito che per ottenere giustizia e per far emergere la verità c’è bisogno di tempo e di fasi diverse, quel tempo in cui non è giusto ed opportuno coinvolgere Enti e Comunità amministrate, che debbono proseguire il cammino di progresso, sviluppo e crescita avviati in questi faticosi ma avvincenti anni, senza essere condizionati dalle mie azioni, decisioni e comportamenti.” Alfieri ha ringraziato gli amministratori che in questi mesi hanno portato avanti il suo lavoro e la Comunità di Capaccio Paestum “che, in questi anni, – ha scritto -mi ha tributato fiducia e stima. Sono certo e convinto che il tempo restituirà la verità, pur vivendo tutta l’amarezza di aver pagato tutto prima ancora che il processo avesse inizio. “Le dimissioni arrivano dopo che il pressing per le stesse era aumentato coinvolgendo la destra ma anche il suo stesso partito, con il Commissario Misiani che le aveva giudicate opportune, e la sua maggioranza al Comune, con il consigliere Scariati che aveva chiesto al resto del gruppo di riflettere per un passo indietro di massa. Ora a Capaccio è atteso il commissario e il ritorno alle urne. In provincia, dove Alfieri, eletto nel 2022, avrebbe dovuto rimanere per altri due anni circa, dovrà essere rieletto il presidente scelto tra i sindaci del territorio. Il consiglio che ha elezione e durata autonoma resta in carica.
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