La caccia al cinghiale nel comune di Torre Orsaia ha causato nel pomeriggio di ieri due gravi incidenti di cui uno mortale. A perdere la vita è stato Josè Antonio D’Adamo. Un cacciatore professionista di 44 anni sposato e padre di due figli. Viveva con la sua famiglia a Castel Ruggero, piccola frazione del comune di Torre Orsaia. Un istante prima del drammatico episodio ha rischiato di perdere la vita un trentenne del posto. Antonio Speranza era alla ricerca di funghi ed è stato colpito ad un gamba da una doppietta. I due incidenti si sono susseguiti nell’arco di mezz’ora. Alle 15,30 i soccorsi sono stati allertati per recuperare in località Cuccari, non molto distante dalla stazione ferroviaria, il giovane alla ricerca di funghi, che è stato trovato sanguinante vicino ad un cespuglio. Immediatamente è stato trasferito presso l’ospedale di Sapri dove i sanitari gli hanno riscontrato una grave ferita alla gamba sinistra. E’ stato ricoverato nel reparto di ortopedia e giudicato guaribile in trenta giorni. Secondo i primi accertamenti eseguiti dalla locale stazione dei carabinieri, diretta dal maresciallo Nucera, Antonio Speranza è stato colpito accidentalmente da uno dei cacciatori della squadra che si trovavano sul posto per una battuta al cinghiale. L’uomo, di Giffoni Sei Casali, vedendo il cespuglio muoversi ha pensato che dietro ci fosse l’animale ed ha lasciato partire un colpo. Subito dopo si è accorto del tragico errore ed ha chiamato i soccorsi. Mentre i carabinieri del capitano Tamorri erano in località Cuccari per gli accertamenti del caso sono stati chiamati ad intervenire per l’altro incidente di caccia avvento nella parte opposta rispetto a quella in cui si trovavo i militari. In una zona impervia di località Casalino hanno ritrovano il corpo senza vita di Josè D’Adamo. Per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Faceva parte di una squadra di almeno dieci persone che avevano scelto quel luogo per una battuta di caccia al cinghiale. Probabilmente uno dei suoi compagni ,accidentalmente, ha sparato contro di lui ferendolo a morte. A confermare questa ipotesi c’è l’esito dell’esame esterno eseguito dal medico legale. Il dottore Adamo Maiese, nominato dalla Procura della Repubblica di Vallo Della Lucania, che indaga sul caso, ha accertato che l’uomo è stato colpito dall’alto verso il basso da un’arma da fuoco alla regione sottoclaveare. Dunque a sparare sarebbe stato qualcuno che si trovava in una posizione più in alto rispetto a quella in cui si trovava la vittima. La squadra era formata prevalentemente da cacciatori del posto che i carabinieri hanno iniziato ad identificare ed interrogare per tentare di ricostruire i fatti. Per recuperare il cadavere è stato necessario l’intervento di un mezzo meccanico. La salma si trova presso la sala mortuaria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania a disposizione dell’autorità giudiziaria. Domani il dottore Maiese eseguirà un’autopsia virtuale in Tac Tridimensionale che servirà a stabilire la posizione esatta in sui si trovava la vittima e chi lo avrebbe sparato e la traiettoria della pallottola. Torre Orsaia è sconvolta non riesce a farsi capace di quanto accaduto. ” Josè – dice chi lo conosceva – era un esperto cacciatore. E’ davvero drammatico che sia deceduto proprio mentre si divertiva con i suoi compagni di squadra “.
Antonietta Nicodemo