“Escludo che dietro tale gesto, possa nascondersi un disegno di matrice estorsiva; ritengo, invece, che sia il frutto di dissapori maturati in paese a seguito di azioni adottate dall’amministrazione comunale”. Sono queste le parole del capitano Emanuele Tamorri, comandante della compagnia carabinieri di Sapri, dopo la consegna, mercoledì di scorso, di una lettera intimidatoria al comune di Ispani. Un plico , anonimo, recapitato dall’addetta alle Poste , al cui interno, oltre ad un biglietto con su riportate scritte minacciose, era stato inserito anche un accendino, rivelatosi tale solo in un secondo momento, visto che a primo impatto è apparso con una cartaccia da fucile calibro dieci. Ad aprire il plico, normalmente affrancato, ma senza alcun timbro, è stato il responsabile dell’area amministrativa Pino Sirignano, dopo averla ricevuta insieme ad altra corrispondenza. Allertato il sindaco, immediata è scattata la denuncia . I carabinieri della stazione di Vibonati , diretti dal maresciallo domenico Gagliardo, hanno avviato le indagini per risalire agli autori del vile gesto. Ora si attendono gli esiti dei rilievi eseguiti dagli uomini dei reparti speciali dell’Arma, sia sulla busta che sul foglio dove tra le altre cose era stata riportata la scritta: chi semina vento raccoglie tempesta. Si è detto tranquillo e deciso a voler andare avanti nella sua azione di governo e soprattutto di difesa del suo territorio il sindaco di Ispani Edmondo Iannicelli “ Voglio ricordare a chi tenta di spaventarci – ha detto il primo cittadino il sindaco – che la nostra amministrazione non farà nessun passo indietro rispetto alle azioni intraprese. Continueremo a tenere alta la guardia contro gli abusi edilizi e i fenomeni che rischiano di inquinare la nostra comunità, come ad esempio lo spaccio degli stupefacenti. non mi lascio spaventare da atti come questi, ha concluso il primo cittadino, a chi ha intenzione di continuare con le intimidazioni consiglio di andar via perché non cedo ai ricatti”. Durante la sua carriera professionale Iannicelli è stato più volte vittima di atti intimidatori. Hanno tentato di bruciargli l’auto ed è stato posto sotto scorta nel periodo in cui ricoprì la carica di direttore generale dell’Asl di Lagonegro. “ “In questo caso però – afferma il capitano Tamorri – le guardie del corpo non sono necessarie ne per il sindaco e ne per altri amministratori”.
Roberta Cosentino