L’economia turistica del Golfo di Policastro rischia il tracollo a causa dei continui sequestri di strutture ricettive e balneari. Dalla scorsa estate ad oggi da Sapri a Scario sono stati apposti i sigilli a due campeggi, un ristorante, due lidi e un chiosco. Tutte strutture situate in riva al mare e al servizio del mercato turistico locale da decenni ma che solo negli ultimi anni si è scoperto non fossero in regola con le norme in materia ambientale o edilizia. I malcapitati, nuovi gestori o proprietari delle storiche attività commerciali si sono così ritrovati coinvolti in un’inchiesta giudiziaria e con la propria struttura sotto sequestro. I provvedimenti, nella maggior parte dei casi, sono maturati in seguito alle interpretazioni dei giudici sui contenuti delle autorizzazioni rilasciate dai vari enti per lo svolgimento delle attività ma tali interpretazioni non collimano con quelle dei gestori o dei proprietari delle strutture. La realtà però è che campeggi e ristoranti, ormai datati ma adeguati alle nuove esigenze, dopo anni di attività sono chiusi da sigilli e non si sa se e quando potranno essere rimossi. Il rischio è che l’intensa attività investigativa avviata su tutto il litorale del Golfo di Policastro, possa portare a nuovi sequestri e quindi ad un impoverimento dei servizi al turista. L’azione giudiziaria sulla splendida spiaggia del basso salernitano è iniziata ad inasprirsi dopo il sequestro dei novi lidi sulla spiaggia di Policastro avvenuto nel 2012. Gli stabilimenti policastresi ancora oggi sono sotto processo. Solo tre la scorsa estate riuscirono a riaprire i battenti.
Antonietta Nicodemo