Con la Virgo fidelis la Compagnia dei Carabinieri di Sapri si apre al territorio. Il comandate Emanuele Tamorri ha lanciato la nuova moda, quella di rendere itinerante la messa annuale in onore della protettrice dell’Arma. Da quattro anni infatti non si celebra più a Sapri ma in ciascuno dei comuni che fanno capo alla Compagnia. La precedenza continua ad essere data alle piccole realtà per dimostrare loro, attraverso questa importante ricorrenza, la vicinanza delle Forze Armate. E la festa della Virgo Fidelis viene accolta con entusiasmo dalle popolazioni che animano i borghi cilentani. Quest’anno la celebrazione è avvenuta a Morigerati dove il corteo dei militari è stato accolto con grande affetto. Particolarmente suggestivo è stato il momento in cui i Carabinieri della varie stazioni ed il vescovo della diocesi di Teggiano Policastro hanno fatto ingresso nella piazza del paese dove ad attenderli c’era il sindaco Cono De Lia. «È bello vedere quì non solo i carabinieri – ha detto il primo cittadino – ma tutta la comunità locale e dei paesi vicini, unita per celebrare un momento così importante per la nostra Arma. E’ un modo per tenere ancora più vicini il mondo delle forze dell’ordine ai cittadini». Un’apertura questa dei Carabinieri della Compagnia di Sapri nei confronti del territorio che dovrebbe essere d’esempio per i tanti enti sopracomunali abituati a concentrare incontri istituzionali o di grande spessore culturale nei comuni capofila trascurando le piccole realtà. Dopo la funzione a Morigerati il vescovo De Luca ha fatto tappa a Sala Consilina per celebrare la messa in onore della virgo fidelis nella chiesa dell’Annunziata dove erano radunati i comandati di tutte le stazioni dei carabinieri del Vallo di Diano con il testa il capitano della compagnia Emanuele Corda. Il vescovo ha sottolineato l’importanza della presenza sul territorio delle forze armate, che soprattutto in questo particolare momento sociale , rappresentano per i piccoli comuni del basso salernitano, un grande punto di riferimento per i cittadini e le istituzioni .
Antonietta Nicodemo