Il brusio d’attesa, l’aula scomposta tra commenti e considerazioni. Tante le personalità e i sostenitori in attesa di vederlo per l’ultimo saluto da Sindaco di Salerno e di immortalare il momento, dandogli una configurazione storica . Poi la tensione si scioglie in un lungo applauso di solidarietà, come lo ha definito lui stesso. Vincenzo De Luca in quel Salone dei Marmi di Palazzo di Città non è entrato come uno sconfitto, l’immagine dell’amministratore non più pulito bersaglio dell’antipolitica , l’ennesimo prodotto della legge Severino che vuol i condannati sospesi dagli incarichi. Vincenzo De Luca è ancora il Sindaco sceriffo di Salerno e non ha problemi a dichiararlo faccia a faccia. “ Nessuno immagini che è iniziata la ricreazione- dice- Nei prossimi mesi completeremo alcune opere pubbliche che seguirò di persona. Nessuno si illuda io resterò comunque, anche a titolo gratuito” E sul fronte giudiziario punta il dito contro i magistrati “Rispetto solo quei magistrati che conoscono lo Stato di diritto, che cosa è la sacralità della funzione giudiziaria.” Dichiara e già si parla del possibile ricorso al Tar per ottenere come il Sindaco di Napoli prima di lui la sospensione in attesa dells sentenza della Corte Costituzionale che dovrà decidere se la legge Severino va applicata anche per i reati minori. “Il peculato non l’hanno trovato- dice ancora De Luca in riferimento alla sua condanna- il massimo che hanno trovato è stato abuso in atto d’ufficio”. Ma il suo intervento è soprattutto un affondo al suo partito, il Pd, lo stesso che gli ha negato le deleghe da viceministro sotto Letta portandolo alla seconda vicenda giudiziaria che potrebbe costargli un’altra condanna, quella della decadenza richiesta per aver tenuto nel contempo la carica di Sindaco. Per il momento questa sentenza è stata rinviata. Ma la posizione di De luca rispetto al partito è chiara. “Le primarie sono irrinunciabiliChi vuole fare battaglie politiche le faccia a viso aperto aperto e non dietro sentenze cervellotiche” E ancora: “Dietro tanti moralismi c’è una logica utilitaria, sciacalòlesca che con la morale non ha nulla ache veder. “ Noi non abbiamo nessun problema di incandidabilità né nel partito ne al di fuori”.E’ chiaro comu que che il suo non è un addio ma un arrivederci” non arretrerò di un solo millimetro- dichiara- se qualcuno pensa che questa vicenda possa concludersi burocraticamente con una stretta di mano se lo può dimenticare . La mia vicenda deve diventare un punto di svolta nel modo di essere nel Pd ma più in generale nell’acquisizione di una civiltà democratica, che è saltata nel Paese..” Intanto Il vice prefetto vicario, Giovanni Cirillo, ha firmato il decreto di sospensione dalla carica di sindaco previsto dalla Legge Severino.
Daria Scarpitta