È stata aperta un’inchiesta sulla morte dell’insegnate di sci di Lauria, Fabio Limongi. Il suo corpo senza vita è stato recuperato nella serata di mercoledì dai volontari del soccorso alpino sul Monte Sirino. È stato ritrovato in un dirupo di 300 metri d’altezza.
L’esperto sciatore si era recato con cinque suoi amici sulla montagna lucana, dove era caduta un metro di neve. Due di loro, preoccupati per le condizioni climatiche, avrebbero rinunciato l’escursione fuoripista. Gli altri tre, incluso Limongi, si sono avventurati. Due soltanto hanno raggiunto il traguardo. Quando si sono accorti che l’amico Fabio tardava ad arrivare, hanno allertato i soccorsi. Sarebbe morto sul colpo per i gravi danni subito. Difficile stabilire come sia accaduto. È probabile che sia stato colto da malore o che durante la discesa sia inciampato contro qualcosa che lo abbia scaraventato nel dirupo, ferendosi gravemente.
Una cosa è certa: Fabio Limongi, 49 anni, è un esperto sciatore, rispettoso della montagna, è una guida prudente per gli appassionati di sci. Poche parole con le quali invitava alla prudenza. La scomparsa di Fabio ha sconvolto anche il Golfo di Policastro, dove era conosciuto e stimato. Lui era il punto di riferimento degli appassionati dello sci, anche delle scuole locali; tante si recavano sulle montagne lucane innevate per imparare a sciare guidati da Fabio e dagli altri validi istruttori come lui.
Antonietta Nicodemo