Anche stamane quando i Carabinieri della Stazione di Camerota, guidati dal maresciallo Francesco Carelli, sono arrivati presso la sua abitazione per condurlo in carcere ha continuato a ripetere di essere innocente, di non aver mai molestato la figlia, di essere stato vittima di un complotto messo in piedi dalla ex moglie ma per lui, 51enne muratore pregiudicato di Licusati, si sono aperte le porte del carcere di Vallo della Lucania. A deciderlo, nell’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dall’uomo e ha dato dunque il via alla esecuzione della sentenza di appello, divenuta definitiva, che lo condannava a 3 anni e 5 mesi . Si è chiusa così una vicenda che aveva avuto inizio nel 2009, quando la moglie dell’uomo lo denunciò per violenza sessuale nei confronti della figlia minore, di circa 12 anni. Secondo quanto emerse all’epoca l’uomo sarebbe stato sorpreso dalla donna mentre si masturbava dinanzi alla ragazzina. Una situazione comprovata da alcuni video poi mostrati nelle aule giudiziarie. L’uomo si è sempre proclamato estraneo ai fatti, opponendosi alla condanna già comminatagli ma proprio di recente la Cassazione ha ritenuto inammissibile il suo ultimo ricorso . Di qui stamane alle prime luci dell’alba l’arrivo dei Carabinieri per l’esecuzione della pena. L’uomo è stato tradotto presso il carcere di Vallo della Lucania proprio destinato ai crimini sessuali. La moglie, da cui nel frattempo si è separato, è tornata invece nel suo paese d’origine in Polonia, assieme alle due figlie.
Daria Scarpitta