L’ombra del narcotraffico oscura il Cilento. Una vasta operazione dei Carabinieri di Torre del Greco ha, infatti, consentito di scoprire una presunta associazione criminale, con base a Torre del Greco, dedita all’acquisto di stupefacenti che venivano poi spacciati nelle località balneari della costiera cilentana, dove il gruppo poteva contare su una fitta rete di pusher, anche molto giovani, ai quali si impartivano ordini dettagliati per entrare in contatto con i clienti. Sono 25 le misure cautelari emesse dal gip di Napoli e tra i coinvolti figurano anche residenti nel Cilento, tra i comuni di Centola, Pisciotta e Ascea. Secondo le indagini, i componenti della gang trasportavano dal napoletano fiumi di droga: ingenti quantità di cocaina, hashish e marijuana che i malavitosi pare comprassero attraverso fornitori legati ai clan camorristici Gionta e Falanga. La sostanza veniva immessa sul mercato locale e su quello dei comuni della provincia di Salerno dove il sodalizio poteva disporre di affidabili spacciatori tra i quali titolari di ristoranti, bar e locali d’intrattenimento. Sono stati ricostruiti 37 episodi di trasporto e cessione di stupefacenti e il motore della organizzazione era costituito da due coniugi di Torre del Greco che per eludere i controlli della polizia si servivano anche dei quattro figli, tra cui tre minorenni. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, sono state supportate dalla collaborazione della compagnia dei carabinieri di Sapri, sia durante l’attività investigativa che al momento del blitz eseguito sul territorio cilentano, dove i militari hanno bloccato quattro uomini già noti alle forze dell’ordine.
Caterina Guzzo