Doveva essere il giorno del congedo per il prefetto Gerarda Maria Pantalone che ieri ha salutato le istituzioni salernitane in una cerimonia nel salone del palazzo di governo prima del suo trasferimento a Napoli. Eppure il tema principale affrontato è stata la questione calda dei possibili attacchi terroristici sul territorio e l’inserimento di Salerno tra gli obiettivi sensibili racchiusi nel piano redatto dal Viminale. Non solo per gli sbarchi – ha fatto presente ieri il Prefetto- che ha continuato a lodare l’azione messa in piedi da Salerno e provincia per l’accoglimento degli stranieri che cercano di fuggire dai loro paesi ma che non ha potuto nascondere che anche tali arrivi saranno monitorati con l’istituzione in città di un’apposita commissione per i rifugiati che vericherà lo status di ognuno. Dalla cerimonia di ieri a cui ha preso parte anche il procuratore capo di Salerno Corrado Lembo, presente al vertice antiterrorismo che ha avuto luogo a Roma nei giorni scorsi, è emerso che Salerno , pur non essendoci segnali preoccupanti, è tenuta d’occhio, per evitare che ci si trovi impreparati dopo ciò che è accaduto a Parigi .”Si tratta di controlli che abbiamo già svolto in precedenza- ha precisato la Pantalone- ma dopo le direttive del Governo ovviamente è arrivata la stretta. Una prima ricognizione con le forze dell’ordine c’è già stata, il monitoraggio è stato incrementato, soprattutto là dove la presenza di stranieri è maggiore, e dunque sotto la lente d’ingrandimento è finita in particolare la Piana del Sele. Ma nessun territorio viene sottovalutato. La stessa Pantalone prima di andare via ha comunicato alle istituzioni romane gli obiettivi sensibili della provincia, con un occhio particolare anche agli organi d’informazione, affinchè venga potenziata la vigilanza. D’altra parte il suo affetto per questa provincia lo ha ribadito più volte nel salutare questi luoghi dove ha operato per circa 3 anni non ha potuto che tracciare un bilancio positivo.
Daria Scarpitta