“Lucravano sui disperati”. Hanno commentano così dalla Procura di Salerno la maxi operazione sull’immigrazione clandestina messa a segno nella giornata di mercoledì. Erano per la maggior parte persone provenienti dal Marocco e dal Bangladesh a dare i propri documenti all’organizzazione criminale, dietro ingenti compensi, e così la gang procedeva all’immissione dei dati in qualità di assunti in ditte, poi risultate fittizie.
Una volta ottenuto il permesso di soggiorno, anche se perdevano l’occupazione, gli immigrati erano liberi di spostarsi in Europa. 47 gli indagati coinvolti nella maxi inchiesta, svolta in coordinamento con la Procura Nazionale Antimafia, anche se le indagini salernitane erano iniziate già due anni fa. Le fiamme gialle battipagliesi, infatti, incuriosite dal maxi progetto del distributore di carburanti in via Domodossola, avevano avviato le indagini poi sfociate nel maxi blitz di mercoledì.
Il terreno, di oltre 6500 mq, è stato posto sotto sequestro, e secondo l’ipotesi accusatoria, pare sia stato acquistato dalla famiglia Cascone con soldi derivanti da attività illecite, legate proprio alla più ampia gang criminale che gestiva l’immigrazione clandestina in Italia.