Il blitz antidroga di martedì, che ha portato allo smantellamento delle nuove piazze di spaccio del salernitano, ha ricevuto gli elogi del Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, il quale ha ringraziato i Carabinieri per aver inflitto un altro duro colpo alle associazioni criminali dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti, confermando la forte presenza delle forze dell’ordine sul territorio.
La maxi operazione ha portato all’arresto di 19 persone, 9 in carcere e 10 ai domiciliari, e 24 indagati, e ha permesso di sgominare due diverse organizzazioni criminali, una capeggiata dalla coppia di fidanzati salernitani, Manuel Miano e Federica Altamura, che pare incontrassero i pusher con la figlia piccola in auto, e l’altra da Alfonso Santaniello, di Scampia. Intanto, emergono numerosi particolari dalle circa 200 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip.
Una delle più curiose riguarda Antonio Noschese, alias Tonino Pupatella, uomo già noto alle forze dell’ordine e finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta di martedì. Un pregiudicato storico, che nonostante i suoi 81 anni di età, è emerso fosse ancora molto attivo in ambito criminale, sfruttando la tecnologia per gestire i traffici di droga. Pupatella, infatti, secondo gli accertamenti investigativi, faceva parte del gruppo Miano-Altamura e utilizzava Skype per comunicare a distanza con gli acquirenti della droga e gestire gli ordini, in quanto nel periodo degli indagini era agli arresti domiciliari. Il tutto con la collaborazione del nipote, Giovanni De Crescenzo, ma per il giudice questa loro attività non è da considerarsi come ulteriore associazione a delinquere.