Il Ministero dell’interno con il, decreto del 30 maggio scorso ha proceduto all’assegnazione dei fondi agli enti locali che hanno aderito al progetto di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati nell’ambito della rete Sprar. Complessivamente sono 99 enti ammessi al finanziamento per un totale di 2.871 posti letto. Le risorse assegnate ammontano a 3,8 milioni di euro. In provincia di Salerno sono undici i Comuni che si sono visti finanziare i loro progetti di accoglienza. Insieme arriveranno ad ospitare 214 rifugiati, di questi solo 38 saranno minorenni e verranno accolti nel Vallo di Diano attraverso il progetto territoriale che vede Padula comune capofila. Un progetto che ha ricevuto un milione e 120 mila euro ed è l’unico nel salernitano che prevede l’accoglienza di minori non accompagnati. Dei 38 immigrati da ospitare solo otto resteranno a Padula gli altri verranno distribuire tra gli altri comuni valdianesi che hanno aderito al progetto, tra cui Atena Lucana e Sassano. I comuni salernitani che hanno ricevuto i finanziamenti per ospitare i rifugiati attraverso lo Sprar sono, oltre Padula: Fisciano, Ottati, Piaggine, Ceraso, Baronissi, Casal Velino, Vibonati, Bellosguardo, Roccadaspide e Sacco. Il finanziamento ottenuto da ciascun Ente sarà concesso a partire dal primo luglio e per i prossimi 3 anni . Ora i Comuni devono predisporre tutto quanto occorre per ricevere il numero di migranti indicati nei progetti finanziati. Nel Vallo di Diano la cultura dell’accoglienza di richiedenti asilo politico è una realtà consolidata, grazie soprattutto all’impegno che ci mette la Caritas diocesana a sensibilizzare in tal senso istituzioni e cittadini. Ci sono comuni che già oggi arrivano ad ospitare gruppi consistenti di immigrati, è il caso di Atena Lucana che ne conta circa settanta, di questi solo una minima parte, non arrivano a dieci, sono minorenni. “ Sono tanti i profughi che vivono nel nostro paese – afferma il vice sindaco Sergio Annunziata – ma ci rendiamo conto che in questa fase di grande emergenza non possiamo tirarci indietro. Il senso civico ci dice che dobbiamo continuare su questa strada però l’esperienze maturata in questi anni ci invita anche a trovare soluzioni sul territorio che consenta a noi piccoli Comuni di gestire meglio il fenomeno. Stiamo ragionando anche sulla possibilità di coinvolgere maggiormente il Piano Sociale di Zona “. “ Siamo – afferma il sindaco di Padula Paolo Imparato – i secondi in Italia ad aver ricevuto fondi per l’accoglienza di minori non accompagnati. Noi non siamo nuovi ad accoglienze del genere. Nel 2013 accogliemmo venticinque immigrati che una volta raggiunta la maggiore età andarono via da qui per raggiungere le proprie famiglie, otto di loro invece continuano a vivere e lavorare nel nostro Comune. Fu un bel progetto perché insegnò loro la lingua italiana e un mestiere. Ora ci attiveremo per la nuova accoglienza”. Nell’area più periferica del Golfo di Policastro l’unico comune ad aver aderito recentemente allo Sprar è Vibonati, per questo è anche l’unico a vedersi finanziato il progetto che prevede l’accoglienza di dieci profughi adulti. Qui l’adesione allo Sprar è arrivata dopo una serie di contestazioni da parte della popolazione quando si è profilata la possibilità dell’arrivo indiscriminato di immigrati in una struttura ricettiva di Villammare. Per l’accoglienza il comune guidato dal sindaco Franco Brusco, attraverso un bando, ha preso in affitto un immobile nel centro storico di Vibonati ed ha affidato ad una cooperativa di Salerno la gestione degli ospiti. “ Credo che ormai anche i nostri piccoli Comuni, come già fanno le grandi città, devono iniziare ad abituarsi a convivere con cittadini di etnie diverse. Questo tipo di accoglienza – afferma il sindaco di Ceraso Gennaro Maione – può abituarci a questo tipo di integrazione “. Questo è uno dei motivi che hanno spinto Ceraso ad aderire allo Sprar.
Antonietta Nicodemo