Ad Auletta non si placa il braccio di ferro sui migranti.Il sindaco Pessolano che, dopo la denuncia sulla mancata idoneità dell’agriturismo di Lontrano ad ospitare 30 stranieri e la sospensione alla struttura dell’autorizzazione sanitaria sembrava ad un passo dall’averla avuta vinta, torna nuovamente in difficoltà e scrive come ultima ratio al leader della Lega Matteo Salvini. La Prefettura di Salerno, infatti, nei giorni scorsi, aveva avviato un procedimento di risoluzione della convenzione con la Cooperativa Namastè che gestisce il centro di accoglienza, proprio a seguito della denuncia del sindaco sulla mancanza dell’acqua potabile nell’agriturismo e dunque sui rischi igienico-sanitari corsi dagli stranieri lì ospitati. Poi, però, qualcosa deve essere cambiato e a spiegarlo è lo stesso primo cittadino nella sua lettera a Salvini. “Ho ricevuto dal parte dell’ASL – si legge nella missiva- una nota che mi informa che ora l’acqua che esce dai rubinetti della cucina è improvvisamente diventata conforme e potabile, e quindi può essere utilizzata per qualsiasi cosa. Mentre invece l’acqua presa dal pozzo, che non è potabile, è utilizzata solo per il lavaggio di indumenti, ambienti, impianti sanitari e simili”. Insomma uno stato di fatto che ha permesso al sindaco di capire che il vento è cambiato, qualcosa si è mosso nell’altra direzione, quella pro migranti, e che la sua battaglia, combattuta strenuamente contro il massiccio arrivo, è ad un passo dal fallimento. Di qui l’accorato appello a Salvini. “Segretario, lei è la mia unica speranza – scrive Pessolano – Sono stato sempre un combattente, ma sto perdendo la fiducia. Anzi ho perso la fiducia, nelle Istituzioni. Non so se Lei potrà aiutarmi, ma la considero la nostra ultima possibilità, altrimenti dovrò dimettermi da sindaco”. “Io sto facendo una battaglia da solo -aggiunge- e a questo punto non penso di potercela fare contro i Poteri Forti. Anche i miei colleghi sindaci, che inizialmente sembravano essere con me, hanno cambiato posizione, e come sempre accade in questi casi seguono la corrente del potere.”
Di qui la prospettiva di lasciare addirittura l’incarico.