Saranno risarciti, ma quando non si sa. Non c’è, infatti alcuna certezza, sul tempo che dovrà passare prima, che Poste Italiane, possa concretamente attivare l’iter per la restituzione dei risparmi indebitamente sottratti, dalla direttrice dell’ufficio di Monte San Giacomo, dai conti e dai libretti di centinaia di utenti del piccolo ufficio postale di Monte San Giacomo. Ammanchi che secondo le ultime indiscrezioni trapelate avrebbero superato il milione e seicentomila euro. Volendo apprendere dal passato, visto che i fatti accaduti a monte San Giacomo non sono nuovi, si sa per certo altri malcapitati, prima di rimpossessarsi delle somme che gli erano state indebitamente sottratte hanno dovuto aspettare all’incirca un anno. E’ stato, così, anche per il caso più eclatante avvenuto a sud di Salerno, quello risalente al 2009 che travolse l’ufficio postale di Massa, frazione di Vallo della Lucania. L’ormai ex direttore, visto che Pasquale Cammarosano, fu quasi immediatamente licenziato, prelevò all’insaputa dei titolari dei rapporti finanziari oltre 750 mila. Tra i truffati, anche Carmine Novelli, un contadino 57enne; il suo corpo ormai senza vita venne ritrovato avvolto in un sacco di plastica, la mattina del sette marzo del 2001, nei pressi del cimitero di Moio della Civitella, comune a pochi chilometri da Vallo della Lucania. Si pensò ad un gesto della criminalità organizzata, ma la procura vallese nel 2009 riaprì il caso, stabilendo che Carmine Novelli fu ucciso dal direttore dell’ufficio postale. Proprio dalle indagini sugli ammanchi, infatti, i carabinieri accertarono che il contadino nell’ufficio postale di Massa tra buoni postali e conto corrente, aveva depositato 142 milioni di lire. Soldi che nei giorni precedenti al suo omicidio erano praticamente spariti. La risoluzione del giallo, giunse con la comparazione delle impronte digitale, quelle rinvenute sul sacco dove il cadavere del 57enne era stato avvolto, con quelle del direttore dell’ufficio postale. Pasquale Cammarosano arrestato prima per peculato rispetto agli ammanchi sui libretti poi per omicidio volontario aggravato ed occultamento di cadavere ad oggi risulta un uomo libero in attesa di giudizio.
Roberta Cosentino