Facce imbavagliate, link sulla censura e la libertà di pensiero. E’ così che alcuni fra i circa 500 membri del gruppo Facebook “Monte San Giacomo con i suoi pregi e difetti” stanno rispondendo alla notizia di questi giorni: e che cioè l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Accetta ha approvato una delibera con cui si dice pronta ad adire le vie legali contro quanto scritto all’interno del social network. La questione ha scatenato il dibattito. Da un lato ci sono delle discussioni, aperte dall’amministratore della pagina o da altri membri. Toccano argomenti come gli ingegneri e gli architetti incaricati dei lavori a Monte San Giacomo, “sempre gli stessi e di fuori” – lamentano gli utenti, o come il parcheggio da realizzare presso il centro storico, inutile spreco di denaro per gli internauti visto che sarebbero necessari e più urgenti interventi al centro storico stesso, o ancora il ricorso eccessivo alla cementificazione. Dall’altra c’è la delibera di Giunta approvata lo scorso 5 settembre e pubblicata solo ieri che sottolinea come al gruppo aperto siano stati aggiunti cittadini di Monte San Giacomo che non ne avevano fatto richiesta e come le informazioni contenute sulla pagina non corrispondano al vero e invece siano offensive nei confronti dell’amministrazione e anche dei dipendenti comunali. La delibera, dunque, per difendere l’immagine della città , stabilisce di delegare il Sindaco Accetta ad attivarsi dinanzi all’Autorità Giudiziaria. Dagli ideatori della pagina arriva la replica: “Non si può impedire alle persone di esprimere il proprio pensiero. Sulla pagina si discute anche di altro. Molte questioni come quelle dei cavalli le abbiamo poste noi per primi. Perché poi non agiscono a livello personale e vogliono usare soldi pubblici per fare causa a cittadini che pagano le tasse?” Il punto è però che le offese nei dibattiti aperti non sarebbero mancate e dunque il Sindaco Accetta si dice pronto lunedì a sporgere querela. “Qui non c’entra la politica- dice- sono solo offese. Chi vuole fare opposizione ha gli strumenti per farlo. Qui si tratta doi una minoranza di aderenti al gruppo, ben individuabili. Non si può usare l’immagine di Monte San Giacomo a questo modo e chiamare i cittadini “somari, lecchini, pecoroni”, i dipendenti “parassiti” e gli amministratori “loschi personaggi, nullità, rifiuti umani, ladri e corrotti”
Daria Scarpitta