Nuovo capitolo nella lunga e delicata vicenda degli ammanchi all’ufficio postale di Monte San Giacomo. All’alba di oggi finanzieri e carabinieri di Sala Consilina hanno dato il via ad una serie di meticolose perquisizioni sia presso l’abitazione della ex direttrice dell ufficio postale sangiacomese, Lucia Darino, sia presso le residenze di alcuni suoi familiari: il marito Mattia Romanelli e il figlio Marcello Romanelli. Il blitz è stato disposto dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Lagonegro a carico di colei che è accusata di aver sottratto dal 2005 al 2013 oltre un milione duecentomila euro a 64 ignari risparmiatori di Poste Italiane. La dirigente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, proprio per la posizione ricoperta aveva il pieno controllo della gestione “on line” di conti correnti postali, di depositi a risparmio, di buoni fruttiferi dematerializzati e cartacei. In tale contesto, forzando il sistema elettronico, nel corso del tempo sarebbe riuscita ad impossessarsi del denaro simulando sia i prelievi da parte dei truffati sia falsi rimborsi di cedole, interessi e buoni fruttiferi, agendo in modo pressoché indisturbato poiché molti dei truffati sono cittadini valdianesi molto anziani e per lo più residenti all’estero. le accuse formulate dall’Autorità Giudiziaria a carico dell’ex direttrice vanno dal peculato al falso ideologico, dal falso materiale alla sostituzione di persona, fino alla falsità in scrittura privata e soppressione di documenti originali. Indagato anche il fratello della direttrice, Remigio DARINO, già portalettere presso lo stesso ufficio postale; risulta accusato di essersi appropriato indebitamente, in concorso con la sorella, di un assegno postale di ventimila euro intestato a terzi. Altrettanto pesanti le ipotesi di reato nei confronti degli altri componenti del sodalizio criminale: Mattia ROMANELLI è indagato per riciclaggio ed impiego di denaro di provenienza illecita, avendo “ripulito” oltre seicentomila euro provenienti dalla colossale truffa alle Poste, scrivono gli inquirenti in una nota diffusa alla stampa, nella scuola calcio “GAETANO ROMANELLI” di cui è amministratore. Analoghi reati sono stati contestati a Marcello ROMANELLI che, a sua volta, avrebbe riciclato mezzo milione d’euro attraverso i conti correnti intestati ad una propria azienda di articoli sportivi. In esecuzione ad un apposito provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro, le Fiamme Gialle di Sala Consilina hanno sottoposto a sequestro preventivo “per equivalente” somme di danaro, beni mobili e immobili, disponibilità economico-finanziarie nei confronti della Darino e dei due Romanelli per oltre due milioni di euro, importo corrispondente, rispettivamente al denaro illecitamente sottratto ai risparmiatori e alle somme ripulite nel circuito dell’economia legale.
Roberta Cosentino