A Monte San Giacomo, come nel resto del comprensorio non si parla d altro. Sono incentrate tutte sugli ammanchi dai conti di ben 64 risparmiatori e forse anche più le discussioni di queste ultime ore, dopo che nella giornata di ieri, le autorità di Polizia giudiziaria hanno perquisito le abitazioni della principale indagata, di alcuni suoi familiari e posto sotto sequestro beni per oltre due milioni di euro. La cittadina del Vallo di Diano attende con ansia che sulla vicenda sia fatta piena luce e che, soprattutto, agli ignari utenti di Poste italiane sia restituito quanto prelevato a loro insaputa dalla ormai ex direttrice per un ammontare di un milione e duecentomila euro. Nella maggior parte dei casi si tratta di anziani ed emigranti, quest’ultimo è il caso di coloro che esattamente un anno rientrati nel paese d’origine per organizzare il matrimonio di uno dei figli si trovarono con i conti in rossi, nonostante sul libretto postale avessero depositato i risparmi di una vita. Prima una serie infinita di scuse da parte dell’ex direttrice poi la decisione di rivolgersi ad un altro ufficio e fu li che fecero l’amara scoperta. Alla loro denuncia ne sono seguite altre, 64 in totale, ma a quanto pare negli ultimi giorni ne sarebbero venute fuori altre. Le reazioni, ora, all’indomani del sequestro del tesoretto dell’ex direttrice dell’ufficio postale si susseguono, dall’altro lato Poste italiane rassicura sui risarcimenti. Ma i truffati non vogliono sentire ragioni ” chi non ci ha garantiti prima , hanno detto, non crediamo possa farlo ora”. L’iter di rimborso tuttavia è partito e seppur lentamente gli utenti di poste italiane si stanno riappropriando di quanto loro sottratto. La responsabile di quanto accaduto, per gli inquirenti, è la 53enne Lucia Darino. Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna, tra il 2005 e il 2013, proprio per la posizione ricoperta aveva il pieno controllo della gestione “on line” di conti correnti postali, di depositi a risparmio e di buoni fruttiferi. In tale contesto, forzando il sistema elettronico, sarebbe riuscita ad impossessarsi del denaro simulando sia i prelievi da parte dei truffati, sia falsi rimborsi. La donna senza scrupoli è stata denunciata in stato di libertà per le accuse di peculato, falso ideologico, falso materiale, sostituzione di persona, falsità in scrittura privata e soppressione di documenti originali. Dalle indagini è emerso che nell’operazione truffaldina sono coinvolti anche il marito della direttrice, Mattia Romanelli, 50 anni, il loro figlio Marcello, 27 anni, e il fratello della direttrice, Remigio Darino, 42 anni, già portalettere dell’ufficio postale di Monte San Giacomo. Mattia Romanelli è accusato di riciclaggio e di impiego di denaro di provenienza illecita: in qualità di amministratore della scuola calcio “Gaetano Romanelli”, avrebbe usato oltre 600 mila euro in varie attività legate alla gestione del proprio sodalizio sportivo. Il figlio della direttrice, Marcello Romanelli, avrebbe, invece, utilizzato mezzo milione di euro per la gestione di alcune attività commerciali di sua proprietà, tra le quali un negozio di telefonia ubicato a sala Consilina . Il portalettere Remigio Darino, infine, si sarebbe appropriato indebitamente di un assegno postale di 20 mila euro intestato a terzi. Le indagini hanno avuto una svolta fondamentale all’alba di ieri, con una serie di perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati. Al termine dell’operazione, le forze dell’ordine hanno sequestrato somme di denaro, beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa due milioni di euro. Tra questi terreni ubicati tra Vibonati e Sassano, 4 automobili, ci cui una data in conto vendita. Nei prossimi giorni, intanto, saranno predisposti accertamenti su tutto il territorio nazionale al fine di verificare l’esistenza di conti correnti bancari intestati alla direttrice o ai suoi familiari, conto correnti bancari che potrebbero essere stati accesi per far perdere le tracce del “tesoretto” provento della truf.
Roberta Cosentino