Per il sindaco non ci sono mai stati dubbi. L’area dove Terna insiste a realizzare una sottostazione elettrica è una zona a rischio. La riprova, seppure ce ne fosse stato bisogno, si è avuta stamane quando si è completamente allagata per l’esondazione del fiume Imperatore che scorre lì vicino e che, a causa della pioggia caduta nella nottata, si è gonfiato ed è uscito dagli argini. I capannoni di Terna si sono trovati in una specie di piscina, lasciando tutti a chiedersi cosa sarebbe accaduto se il fiume fosse straripato con la centrale in azione. E questo proprio nel giorno in cui a Roma è avvenuto l’incontro tra l’amministrazione comunale, il Comitato Nessun Dorma, alcuni esponenti della minoranza e il colosso Terna, ciascuno con i rispettivi avvocati. Un incontro che non ha smosso la situazione, in quanto di fatto le parti sono rimaste ferme sulle loro posizioni. La società che opera sulle reti ha proposto il miglioramento tecnologico del progetto in fase di approvazione al Ministero. Un investimento sulle nuove tecnologie che è stato programmato e che, una volta messo su carta, verrà illustrato alla comunità montesanese. Nessun cenno ad andare incontro alle proposte della cittadina. “Di non realizzare l’impianto, con loro non se ne parla proprio- ha detto il sindaco Giuseppe Rinaldi – sul fatto che il progetto non abbia la Valutazione d’Impatto ambientale per i motivi palesatisi anche con queste piogge, fanno finta di non sentire. Abbiamo proposto la delocalizzazione in un’area disabitata, lontana da pericoli e rischi, ma è una cosa che non prendono neppure in considerazione. Eppure lo abbiamo ribadito più volte, come anche gli altri enti competenti – ha continuato Rinaldi – quella è un’area depressa dal punto di vista idrogeologico. Si chiama, non a caso, loc. Pantanelle, è vicina a due fiumi. Oggi si è visto ciò che può accadere.E proprio per quei muri costruiti da Terna. Mi hanno allagato un’intera frazione e sono stato costretto a chiudere una strada. L’acqua è arrivata fino ai manufatti di Terna.” Il primo cittadino ha mostrato le foto del disastro all’incontro romano ma anche così non è riuscito a smuovere il colosso. Intanto sono state presentate al Ministero le osservazioni del 95% dei cittadini i cui terreni saranno interessati dagli espropri per realizzare il progetto. A guidarli è l’avvocato valdianese Monica Vassallo, la stessa che ottenne la vittoria sul governo Renzi in merito al bando per i Direttori dei Musei.
Daria Scarpitta