C’è sgomento anche nel Cilento e nel Golfo di Policastro per la morte di Mario Valiante e Wilma Fezza. La famiglia Valiante ha origini cilentane e i coniugi deceduti possedevano una villa a Torre Normanna, località del Comune di Ispani dove tornavano di frequente.
Mario Valiante, 65 anni, avvocato penalista e cassazionista, era un appassionato di calcio: si era occupato infatti anche di diritto sportivo e recentemente era stato nominato Presidente del Collegio Arbitrale della Lega Dilettanti. Suo padre, Aldo Valiante, funzionario delle Poste, nativo di Cicerale, dove proprio qualche mese fa gli era stata intitolata una strada, era stato per dieci anni Vicesindaco di Salerno e Assessore ai tempi del terremoto del 1980. Suo fratello, invece, Gianfranco Valiante, è l’ex sindaco di Baronissi. Questo spiega la valanga di ricordi e messaggi di cordoglio scaturiti dopo la notizia della tragedia.
Mario Valiante con la moglie condivideva professione e amore per la politica. Wilma Fezza, 64 anni, era avvocato anche lei ed è stata consigliere comunale a Salerno dal 2007 al 2011. Attualmente era nel Comitato pari opportunità del Consiglio dell’ordine forense di Salerno, sempre in prima linea sui diritti civili. Ed è proprio la loro eleganza, il loro affiatamento, la loro generosità che viene ricordata.
Quella loro villa a Torre Normanna si apriva agli amici ma anche a tanti sconosciuti il 28 agosto, giorno in cui ogni anno erano soliti dare una festa per la fine dell’estate in onore di Sant’Agostino, proseguendo una tradizione che era stata del padre Aldo. In quell’occasione tutti erano invitati e anche se a volte avevano subito pure dei furti, le porte rimanevano aperte anche agli estranei.
Mario Valiante era da tempo residente ad Ispani. Qui lui e la moglie avevano incontrato due persone di cui prendersi cura, come quei figli che non avevano avuto: un giovane padre, divenuto poi nel tempo custode della villa, e suo figlio, oggi adolescente, con cui Mario trascorreva molto tempo. “Mario e Wilma li porteremo sempre nel cuore” ha detto il sindaco Franco Giudice “erano persone gioiose che partecipavano attivamente alla vita sociale”.