Notte di paura a Napoli. Sono stati circa 150 i terremoti registrati dalle 19:51 di lunedì sera alla mezzanotte e mezza, il più forte dei quali di magnitudo 4.4 nella zona della Solfatara. Inizialmente la gente di Pozzuoli non si era particolarmente allarmata, abituata alle scosse soprattutto nell’ultimo periodo, ma poco dopo le 20:00 il sussulto più potente, avvertito anche nel capoluogo, ha fatto scendere tutti in strada e messo in moto Protezione Civile e Comune. Fortunatamente, non si segnalano al momento persone coinvolte, ma sono state riscontrate lesioni agli edifici e la caduta di qualche calcinaccio. Una situazione che ha portato tanti cittadini a prendere la macchina e scappare via, per allontanarsi il più possibile dalla zona incriminata, e altri a passare la notte in auto, anche se le proprie abitazioni non avevano subito danni. Il Comune inoltre, dopo le scosse, ha immediatamente provveduto ad allestire 4 tendopoli, per ospitare chi è stato costretto a lasciare la propria casa. Tre infatti gli edifici sgomberati a Pozzuoli, in via precauzionale, con un bilancio di 36 famiglie evacuate. Oltre 50 invece gli interventi dei Vigili del Fuoco durante la notte, la maggior parte tra Bacoli e Pozzuoli, mentre il Dipartimento della Protezione Civile, già nella serata di lunedì, ha attivato l’Unita di Crisi, in collegamento con i comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, la Prefettura, la Regione Campania, il Centro Operativo Nazionale e il Comando regionale dei caschi rossi. Per la giornata di martedì, inoltre, sempre in via precauzionale, le scuole di 4 quartieri, da Bagnoli a Pianura, sono rimaste chiuse, mentre continuano gli accertamenti sugli edifici e i cittadini chiedono chiarezza da parte delle istituzioni.
Le parole del prof. Giuseppe Luongo, già direttore dell’osservatorio vesuviano.