Apprendiamo da notizie di stampa che nella legge di Bilancio 2018 sono state stanziate le risorse necessarie per l’istituzione di 2 nuove Aree marine Protette, a Capo d’Otranto in Puglia e Capo Spartivento in Sardegna, per ciascuna delle quali è prevista una dotazione finanziaria di 300 mila euro per il loro funzionamento. Un risultato ottenuto grazie al lavoro dei Senatori Bruni, Caleo e Vaccari della Commissione Ambiente del Senato che hanno raccolto le richieste che in questi anni sono state avanzate dai sindaci dei comuni di Otranto e Domus de Marie e si sono impegnati per reperire le risorse economiche necessarie alla istituzione dell’area protetta.
Dunque un lavoro sinergico tra i parlamentari, non sempre espressione del territorio e non sempre di maggioranza, le Regioni interessate e il Ministero dell’Ambiente che deve comunque dare il suo placet e che, nel caso dell’area marina protetta di Capo Spartivento, è stato sicuramente facilitato dal fatto che il Ministro Galletti è di casa a Domus de Marie, com’è vero che il Senatore Bruni è un ex sindaco di Otranto per giunta espressione di una forza di opposizione al Governo Gentiloni.
E’ perciò evidente che un’area marina protetta deve possedere condizioni favorevoli dal punto di vista ecologico e naturalistico, ma anche il necessario sostegno politico e istituzionale che permette di raggiungere l’obiettivo. Un obiettivo che, per quanto riguarda l’Area marina protetta Costa di Maratea, non sembra essere una priorità per la Regione Basilicata e per la rappresentanza parlamentare Lucana che non hanno almeno per il momento, inteso raccogliere la richiesta avanzata, non solo da Legambiente, ma da tutta la comunità di Maratea.
Inutile sottolineare che per Maratea persiste uno stallo (siamo “solo” a 26 anni dall’inserimento della Costa di Maratea tra le aree di reperimento) nonostante siano già stati completati gli studi preliminari da circa 10 anni e già una volta aggiornati, ed il consiglio comunale abbia votato all’unanimità l’atto d’intenti “per l’istituzione dell’Area Marina Protetta Costa di Maratea” il 24 marzo del 2016. Inutile ribadire che nessun operatore economico è contrario alla nascita dell’area marina protetta e che il turismo può solo trarre beneficio da questa scelta, com’è inutile sottolineare che Maratea non potrà ottenere l’agognato riconoscimento di Area marina protetta senza il sostegno del presidente della Regione Pittella. Chiediamo pertanto, al presidente Pittella di appoggiare ufficialmente la legittima richiesta di una intera comunità e la stesso accorato appello lo rivolgiamo ai Senatori Emma Fattorini, Filippo Bubbico, Salvatore Margiotta, Giovanni Barozzino, Vito Rosario Petrocelli, Guido Viceconte, Salvatore Tito Di Maggio, ed ai Deputati Roberto Speranza, Vincenzo Folino, Maria Antezza, Antonio Placido, Cosimo Latronico e Mirella Liuzzi, oltre al viceministro Vito De Filippo, affinchè si adoperino perché al comma 660 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2018 nelle AMP previste possa aggiungersi anche l’Area Marina Protetta Costa di Maratea.
Siamo convinti che l’Area marina protetta Costa di Maratea possa essere uno strumento di tutela della natura e un marchio di qualità assolutamente vincente, capace di generare nuova e sana economia, coniugare tutela dell’ecosistema marino-costiero e sviluppo sostenibile del territorio e favorire il turismo di qualità. Legambiente e l’intera comunità di Maratea sono convinti delle opportunità che offre la nascita dell’area marina protetta; la Regione Basilicata, i parlamentari e i rappresentanti lucani nel Governo nazionale sembrano disinteressati.
Il patrimonio ambientale e culturale della costa e del mare di Maratea è la nostra vera ricchezza e l’istituzione dell’area marina protetta è lo strumento fondamentale per proteggerlo e valorizzarlo. Chiediamo alla Regione Basilicata e alla delegazione parlamentare lucana di fare ogni sforzo per raggiungere questo obiettivo.
Antonio Nicoletti Responsabile Nazionale Legambiente Aree Protette e Biodiversità
Giuseppe Ricciardi Presidente Circolo Legambiente Maratea
Antonio Lanorte Presidente Legambiente Basilicata