Ventitrè anni di reclusione in carcere, rispetto ai ventiquattro chiesti dal pm, Carlo Rinaldi, per Giuseppe Petrillo, il 32 enne di Polla, accusato dell’omicidio di Nicola di Gloria. E’ questa la condanna inflitta, dai giudici della Corte d’Assise di Salerno, all’unico imputato dell’efferata uccisione che si consumò nella notte tra il sette e l’otto maggio del 2010 in località Intranita, sulle montagne pollesi. La sentenza è stata emessa ieri sera, dopo quasi otto ore di camera di consiglio e nella stessa pronunzia i giudici hanno, inoltre, disposto una provvisionale di ventimila euro per la famiglia della vittima. Non appena si conosceranno le motivazioni di tale sentenza, il legale della Difesa, ha fatto già sapere, che presenterà ricorso in Appello. Al momento, visto che la condanna non si discosta di molto dalle richieste del pubblico ministero del Palazzo di Giustizia di Sala Consilina, Carlo Rinaldi,appare evidente che non sono state riconosciute le attenuanti, su cui aveva tentato di far leva in questo primo grado il legale di Petrillo. Secondo la pubblica accusa il 32enne, per motivi passionali, sferrò dapprima una coltellata allo stomaco al pensionato e poi lo finì investendolo con la sua auto. Per la difesa invece, la morte di Nicola Di Gloria, sopraggiunse in un secondo momento per mano di una terza persona.
Roberta Cosentino