Quindici anni e 4 mesi. E’ stata questa la condanna inflitta ad Antonio Mariano a conclusione del processo per l’omicidio di Giuseppe Novellino celebratosi con rito abbreviato presso il Tribunale di Sala Consilina. Il Giudice, la dottoressa Enrichetta Cioffi, ha accolto le attenuanti generiche dichiarate dallo stesso Pm equivalenti alle aggravanti, cioè la crudeltà e i futili motivi, e ha ridotto la pena rispetto alla richiesta di 23 anni presentata dal Pubblico Ministero. La decisione è arrivata intorno alle 20.30 dopo una lunga giornata che ha visto protagonista la difesa dell’imputato con la sua discussione. Per quattro ore l’avvocato Maldonato ha contestato le conclusioni del Pm sostenendo la legittima difesa e in subordine l’omicidio preterintenzionale. Mariano infatti più di una volta si era trovato a scontrarsi con il vicino di casa per motivi di confine e la vittima più volte era stata designata come persona litigiosa , anche a Torino, dove viveva da tempo, essendo stato un operaio della Fiat. Su questo e sul passato senza ombre di Mariano si sono soffermati i suoi legali, sostenendo la provocazione che avrebbe spinto l’uomo all’assassinio, da lui stesso confessato, poche ore dopo l’inizio delle ricerche di Novellino da parte dei Carabinieri della Compagnia di Sapri. Dopo l’ennesimo alterco Mariano colpì alla testa l’uomo e nascose poi il cadavere servendosi di un escavatore in un terreno in località Galleri a Vibonati in una zona isolata. Ora è arrivata la sentenza a 15 anni e 4 mesi di reclusione per Mariano, già recluso dopo la sua confessione nella casa circondariale di Sala Consilina. Si attende ora che tra 90 giorni vengano depositate le motivazioni della sentenza.
Daria Scarpitta