” La sera che Angelo Vassallo fu assassinato, sul porto di Acciaroli c’erano due persone mai viste che accompagnavano Bruno Humberto Damiani “. A raccontarlo agli inquirenti sarebbe stato un carabiniere in servizio nel Lazio, che dal mese di luglio 2010 si trovava in vacanza ad Acciaroli. Nelle sue dichiarazioni il militare avrebbe detto che all’epoca dei fatti ” i due uomini si muovevano in continuazione da una parte all’altra sul marciapiede di fronte al bar, dove Vassallo era seduto a tavolino, osservandone i movimenti” e che “in un paio di occasioni si spostarono nel punto dove il sindaco pescatore era solito parcheggiare l’auto”. Traccia di tali movimenti è contenuta nei filmati della telecamera installata dinanzi a un negozio accanto al luogo in questione e che proprio il carabiniere si fece consegnare per aiutare le indagini, senza però nessuna delega da parte dell’autorità giudiziaria. Il militare ha anche riferito di pestaggi attribuiti al “brasiliano” in alcuni locali della zona, in cui sarebbero stati picchiati altri spacciatori e di un accoltellamento di cui lui stesso fu vittima nella sera del ferragosto del 2010.
Tale testimonianza finora non trapelata è uno degli elementi di accusa degli atti della sostituta procuratore antimafia Rosa Volpe, che a fine novembre è volata in Colombia per interrogare Damiani. Alle affermazioni del carabiniere si aggiunge il racconto di alcuni familiari di Vassallo, che pochi giorni prima del delitto videro il brasiliano in una strada isolata che porta alla loro abitazione e poi lo strano saluto ripetuto due volte da Stefano Damiani (fratello di Bruno) alla figlia del sindaco.
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Nel corso di una conferenza stampa convocata dall’Avvocato Michele Sarno, che difende Bruno Humberto Damiani il brasiliano detenuto in Colombia per spaccio di droga e indagato per l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ha affermato che il suo assistito «non ha mai conosciuto il sindaco assassinato il 5 settembre di 4 anni fa ma ha ammesso di conoscere la figlia di Vassallo perchè fidanzata di un suo «amico fraterno».