“ In questi tre anni che sono trascorsi dall’omicidio di mio fratello ci sono stati personaggi, che si nascondono dietro un bel vestito e che hanno un colletto bianco, che hanno fatto di tutto per sviare le indagini e sminuire la figura di Angelo”. E’ questa la denuncia di Dario Vassallo, fratello del sindaco pescatore ucciso nel settembre del 2010 da mani ancora ignote. L’accusa, è venuta fuori ieri pomeriggio nel corso della giornata del rispetto e della legalità che si è tenuta presso l’eco Bistrot di Salerno. Vassallo, non ha fatto nomi precisi, ma comunque ha dato delle nuove e precise indicazioni, che potrebbero essere utili anche agli inquirenti. Vassallo, riprendendo alcuni passi del suo libro “ Il sindaco pescatore”, ha anche rimarcato sul perché ha deciso di scriverlo: “Perché, ha detto era necessario, affinché non si sviassero le indagini, era necessario fermare e affermare la verità intorno al percorso politico di mio fratello”. “Quando ho saputo, che tra le varie ipotesi al vaglio degli inquirenti, c’era anche la pista passionale ho capito subito che era stata creata una congettura ad hoc per sviare le indagini e sminuire la gravità dell’episodio”. Gli aspetti evidenziati anche ieri e con maggiore forza da Dario Vassallo sarebbero stati già approfonditi dagli inquirenti; perché proprio dei colletti bianchi si sono resi protagonisti di tali ignobili depistaggi. Secondo Dario Vassallo le risposte potrebbero presto arrivare!!!
Roberta Cosentino