“ Omicidio volontario con l’aggravante del metodo mafioso” . Con questa imputazione finisce sotto inchiesta per il delitto Vassallo, Bruno Damiani, in carcere a Bogotà per reati legati allo spaccio di droga nel Cilento. La scorsa settimana è stato interrogato nella cella dal Pubblico ministero della Procura di Salerno. Nelle cinque ore di interrogatorio Damiani ha sostenuto la sua completa estraneità ai fatti legati all’omicidio del sindaco di Pollica. “Ha riferito di non aver mai conosciuto personalmente il sindaco di Pollica assassinato il 5 settembre del 2010 e quindi di non aver avuto con lui alcuna discussione “ . Ma appena il Pm ha fatto rientro in Italia ha iscritto Damiani nel registro degli indagati. Antonio, figlio del sindaco Vassallo, con una e-mail ha chiesto al pubblico ministero di essere ricevuto per essere informato sui nuovi sviluppi dell’inchiesta. Bruno Damiani è figlio di una nota famiglia di Montecorice che gestisce slot machines. Due giorni dopo l’assassinio è volato via verso la Colombia e questo ha subito insospettito gli inquirenti che, dalle informazioni raccolte appena dopo il delitto, avrebbero appreso che qualche giorno prima dell’omicidio Bruno Damiani e Angelo Vassallo avevano litigato per fatti legati allo spaccio di droga ad Acciaroli ma l’indagato ha sempre smentito questo episodio anche nel recente interrogatorio in carcere. A Pollica si continua ad attendere la verità e il nome del vero responsabile della morte dell’amato sindaco.
Antonietta Nicodemo