Ottiene gli arresti domiciliari, ma non rispetta gli obblighi prescritti dal Giudice. Torna in carcere il 41 enne Bruno Marotta di Agropoli, uno dei principali indagati dell’operazione Golden Hand. Durante i controlli di rito i carabinieri della stazione di Padula lo hanno sorpreso a violare il divieto che gli era stato imposto. Cioè, di non comunicare con persone diverse da quelle che con lui abitualmente convivono. I militari lo hanno pizzicato mentre si intratteneva con estranei, tra l’altro gravati da precedenti penali. Per questo motivo il Gip ha disposto dio nuovo la custodia cautelare in carcere per il pregiudicato agropolese. Bruno Marotta fu arrestato il 28 ottobre scorso insieme ad altre 16 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’usura, alla ricettazione e al furto eseguiti su tutto il territorio nazionale. Con i 17 provvedimenti restrittivi la Procura di Vallo della Lucania dichiarò chiusa l’inchiesta Golden Hand. Un’indagine che nel 2012 portò al sequestro preventivo di un patrimonio di 14 milioni di euro e a misure di sorveglianza speciale nei confronti di alcuni componenti della famiglia Marotta. Una sorveglianza che ha poi consentito di appurare che alcuni di questi soggetti assieme a loro parenti più prossimi avevano continuato a mettere in atto delitti contro il patrimonio. Dalla commissione di furti alla ricettazione dei monili trafugati nelle gioielleria di tutta Italia. L’inchiesta è terminata nell’ottobre scorso con 17 provvedimenti di custodia cautelare. Ai domiciliari finirono anche persone di Polla e Padula . Bruno Marotta era tra quelli finiti in carcere. Successivamente aveva ottenuto i domiciliari ma in questi giorni è tornato dietro le sbarre per aver trasgredito le disposizioni del Giudice.
Antonietta Nicodemo