Per l’apertura del reparto Covid del “Luigi Curto” è un momento cruciale. Sarebbe a buon punto ma dovrebbero concludersi gli ultimi lavori per renderlo efficiente per quei 10 posti letto previsti. C’è massimo impegno per poterne aprire nell’immediato almeno una parte, quei 4 o 5 posti di cui ci sarebbe immediata urgenza visti i casi in arrivo. L’ospedale di Polla sull’emergenza Covid c’è già. Al suo interno, anche se nel reparto di Rianimazione, è stato ricoverato ed è purtroppo intubato un uomo di 56 anni di Padula le cui condizioni di salute sarebbero precipitate nelle ultime ore, ma l’obiettivo è che il “Luigi Curto “torni ad essere punto di riferimento per i malati Covid del Vallo di Diano e non solo, come è stato per la prima ondata. Un altro nodo da sciogliere perché ciò avvenga è anche quello relativo al personale. Oltre al responsabile del reparto già riconfermato, il dottor Domenico Rubino, sarebbero necessari almeno tre medici e una decina di infermieri per consentire il funzionamento della struttura. E questo è un altro elemento su cui si sta lavorando per far entrare a regime il reparto, vista l’impellenza anche dettata dall’aumento inesorabile dei contagi. Buone notizie potrebbero arrivare a breve almeno per un’apertura parziale, ma dal territorio si guarda con attenzione alle sorti del presidio, tanto più che il nodo personale ha limitato a lungo anche l’avvio dell’ospedale di Agropoli, pronto da tempo sul fronte delle strutture e dei macchinari ma avviato solo recentemente, facendo uso anche di personale di Vallo della Lucania.
Daria Scarpitta